Contenuti per adulti
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Siamo involucri di anime,
perimetri che sono più di pelle, lembi che sono esperienze,
e se mi tocco il viso, se esploro gli incavi dei miei occhi,
li percepisco come dirupi, fosse che tutto racchiudono,
specchi d'acqua che riflettono i minimi gesti,
i finti volti tristi, i veri sorrisi spenti.
E sotto questi ho gli zigomi, colline che ci si buttano a picco,
promontori in espansione ad ogni riso,
e improvvisamente, pianeggianti al silenzio, solo se prolungato.
Il mio minuto naso, proprio sotto,
ciò che di riflesso, trattiene i miei polmoni ad ogni parola sospesa.
Perchè ho paura del non detto, come dell'acqua dovrebbe averne il fuoco
E poi ancora la mia bocca, la borsa di ogni mio pasto, il portale della mia voce
il covo dove si nascondono le parole che mi prudono in gola, proprio sotto,
e che prendono forma solo quando le scrivo, solo se, mi descrivo.
E poi ancora al lato, le mie orecchie,
strati di cartilagine, come fossero scogliere
che del mare accolgono il canto, affinchè mi calmi.
E in cima alla testa i miei capelli, le onde ribelli che rispecchiano,
il caos che ho a sinistra del petto.
Lì, dove le briciole di un pasto, sono l'amarezza per chi non l'ha consumato,
lì, dove neanche questo lembo di carta mi appartiene,
perchè non ho nessuno a cui spedirlo.
E più massaggio questo viso, più riesco a scomporlo,
più lo vedo, lo percorro, più la strada si schiarisce,
e la notte si dilegua, e l'alba piano mi infuoca.
So allora, che le cave dei miei occhi, sono fertili dal mio primo pianto,
che le colline delle mie guance continueranno ad espandersi,
se solo mi circonderò del rumore, che le mie orecchie con premura mi offriranno.
Che non devo temere ciò che non mi è chiaro, perchè quel tempo sospeso,
i miei polmoni avranno la forza di affrontarlo.
E ancora, non dovrò preoccuparmi della mia bocca,
delle proposizioni che non riuscirò a formulare,
perchè avrò sempre un'anima, sotto questa pelle.
E se mi sembrerà di non riconoscerla più,
mi basterà di nuovo percorrermi il viso; e ricordare.