La Pizzica

scritto da desireč
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informazione su un antico ballo dell'Italia del Sud
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Testo: La Pizzica
di desireč


LA PIZZICA

La pizzica, o, detta nella sua forma pił tradizionale pizzica pizzica, č una danza popolare attribuita oggi particolarmente al Salento, ma che in realtą era praticata sino agli anni '70 del XX sec. in tutta la Puglia centro-meridionale e in Basilicata.
La pizzica di San Vito dei Normanni presenta una particolaritą: si credeva che il tarantato o la tarantata, qualora fosse morso dal ragno in acqua, poteva guarire dalla crisi solo se lo stesso ballo si poteva svolgere in acqua (taranta d'acqua)
San Vito conserva una notevole tradizione di pizzica che, come quella del resto dell'Alto Salento e a differenza di quella leccese, si presenta scevra da riferimenti cristiani, in pił presenta un repertorio terapeutico-musicale riscontrabile solo in questo comune. Si pensi che negli anni cinquanta si potevano contare almeno una trentina di suonatori coinvolti nella cura, di cui una decina costantemente coinvolti nel periodo "epidemico", mentre altri vi si aggiungevano in caso particolari, o se i tarantati erano particolarmente numerosi.
La pizzica, oltre ad essere suonata nei momenti di festa di singoli gruppi familiari o di intere comunitą locali, costituiva anche il principale accompagnamento del rito etnocoreutico del tarantismo. Essa, quindi, veniva eseguita da orchestrine composte da vari strumenti - tra i quali emergevano il tamburello ed il violino per le loro caratteristiche ritmiche e melodiche - con lo scopo di "esorcizzare" le donne tarantate e guarirle, attraverso il ballo che questa musica frenetica scatenava, dal loro male.
La pizzica, suonata per giorni o addirittura settimane per la cura delle tarantate, aveva spesso caratteristiche proprie, che la differenziavano da quella suonata per il ballo. La "pizzica tarantata" - resa famosa dalle registrazioni del maestro violinista Luigi Stifani - o come la chiamavano alcuni, la "taranta", era infatti eseguita con un ritmo in genere pił accelerato rispetto a quella classica suonata per il ballo, e molto spesso letonalitą pił frequentate erano quelle in minore, capaci di "scazzicare" (ossia stimolare) pił facilmente la tarantata grazie al carattere ridondante e malinconico che le tonalitą minori appunto posseggono.
Oggi il tarantismo č completamente scomparso ad eccezione del Salento, dove ancora oggi č ballata ed ogni anno si "festeggia la festa della taranta", si registra una grande attenzione per il fenomeno, tanto che si sono moltiplicati gli studi sia a carattere storiografico che antropologico nel settore. Esiste sull'argomento un'ampia bibliografia, spesso di buona qualitą.
La prima fonte scritta, che oggi si conosca, risale al 1797 e si riferisce alla serata da ballo che la nobiltą tarantina offrģ al re Ferdinando IV di Borbone in occasione della sua visita diplomatica nella cittą. Il testo parla di "pizzica pizzica" come di una "nobbilitata tarantella". Gią dal XIX sec. la pizzica si č legata alle pratiche terapeutiche coreomusicali del tarantismo, ma č accertato che dal XIV sec. in poi musici e tarantolati hanno adoperato per curare e curarsi dal veleno di tarantole e scorpioni le danze locali del periodo, che si sono alternate, succedute o adattate lungo il corso dei secoli. Alcune di queste danze (moresca, spallata, catena, pastorale, ecc.) hanno avuto un'ampia circolazione ben oltre l'area pugliese e lucana, ed oggi le ritroviamo presenti in altre regioni europee. La pizzica pizzica, dunque, era essenzialmente una danza ludica dei momenti di festa e di convivialitą sociale, ma veniva praticata durante i rituali terapeutici dai morsicati (veri o presunti) dalla tarantola Lycosa tarentula.
La pizzica č stata eseguita da molti strumenti musicali: dalla zampogna sino ai primi decenni del XIX secolo (nel Materano ancora oggi), da vari aerofani agro-pastorali, da violino e mandolino: La fondamentale scansione ritmica del ballo era determinata dal tamburello, dal cupa cupa (tamburo a frizione), dal triangolo, castagnole (oggi scomparse nell'uso della coppia, una per ciascuna mano del/la ballerino/a)) e da altri idiofoni rurali. Dagli ultimi decenni dell'800 in poi si sono poderosamente introdotti negli organici strumentali della pizzica l'organetto prima e la fisarmonica dopo.
Nella pizzica pizzica si balla in coppia, non necessariamente formata da individui dello stesso sesso. A differenza di quanto molti immaginano, la pizzica pizzica tra uomo e donna non era necessariamente una danza di corteggiamento. Essa infatti si ballava soprattutto in occasioni private e familiari, ed in tali occasioni era molto probabile che a danzare si trovassero parenti anche molto stretti, o individui tra i quali intercorreva una grande differenza d'etą. Cosģ il ballo tra un fratello ed una sorella poteva diventare occasione di divertimento e scherzo, come quello tra un anziano e la sua nipotina poteva diventare un momento di apprendimento da parte della seconda dei ruoli, dei passi e dei codici tipici della danza. Tra due uomini invece spesso si creava pił tensione, o meglio, competizione, ed il ballo diventava allora un momento di sfida in cui ci si confrontava, esibendole, su doti quali agilitą, creativitą e prestanza fisica.

Caratteristico della pizzica pizzica č il "fazzoletto", accessorio immancabile nell'abbigliamento di un tempo, che veniva usato nel momento del ballo per invitare, sventolandolo, il partnerprescelto. Oggi č molto abusata la credenza che vuole il fazzoletto come "simbolo d'amore", o di vero e proprio "abbandono" nelle mani della donna, che lo concederebbe durante il ballo solamente al giovanotto che sia stato in grado di rapirle il cuore. Anche se non si puņ negare in toto che questo semplice accessorio in alcuni casi potesse diventare un vero e propriosimbolo o pegno d'amore che due innamorati si scambiavano durante il ballo, č pił probabile che esso venisse utilizzato per animare maggiormente la danza.
Con il passare del tempo la pizzica ha trovato una sua autonomia come tipo di danza e genere musicale, oltre a divenire un vero e proprio fenomeno popolare tanto che negli ultimi anni sono state organizzate moltissime rassegne musicali dedicate alla pizzica salentina, tra cui laNotte della taranta (fenomeno mondiale) che richiama centinaia di migliaia di appassionati e curiosi e, nella nostra San Vito,


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