Contenuti per adulti
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Le parole crociate compilate a penna,
i piedi nascosti sotto la sabbia rovente.
La bottiglia d’acqua poggiata sul tavolino rotondo;
l’ombrellone che ti ripara dal sole.
Lo sbattere dei capelli sulle spalle
quando sul sedile posteriore dello scooter
il vento li fa agitare.
La tua giacca che mi arriva fino alle ginocchia.
Le mille cene in camera,
io seduta sul letto e tu
sempre sulla poltrona rossa;
gli stupidi programmi alla televisione che ci fanno sorridere.
Le brioches alla marmellata;
le vaschette di gelato comprate quando la mia gola si faceva troppo stretta.
I biglietti lasciati nel frigo.
Gli occhiali rotti,
la catenina d’oro che porti al collo.
Il tuo parlarmi sopra soltanto per farmi arrabbiare.
I capelli, un tempo ricci,
diventati grigi troppo in fretta.
Le chiavi di casa,
che mi hai dato quel natale insieme a quella lettera;
quel “ti stringo forte” scritto sulla carta
ed ora inciso sulla mia pelle.
Le rare volte in cui l’obbiettivo è riuscito a fermare un istante
catturando il tuo volto.
Ho preso in mano un foglio.
Vorrei scrivere,
ma la penna non funziona più.
Ho provato ad accendere la tv
ma nessuno mi ha fatta ridere.
La poltrona è sempre la stessa.
La sua fodera è ancora rossa.
Ma sono tre anni che mi siedo a tavola per cena.