Corro sola

Ho sempre avuto il timore che, col passare degli anni, le esperienze avessero potuto togliermi a poco a poco le energie. Le occasioni che mi si presentavano davanti le analizzavo prestando più attenzione all’oscurità che potevano celare, piuttosto che alle opportunità che realmente avrebbero potuto far nascere in me qualcosa di bello. Ho un modo un po’ tossico di vivere certe cose, e la cosa strana è proprio il fatto di essermene accorta solo recentemente. Il mio problema principale è proprio quello di sentirmi costantemente in torto, o su un piano nettamente inferiore rispetto a chi mi circonda. Mi sono sempre sottovalutata in sostanza. Per anni ho cercato di dare un senso e una risposta a tutto questo e ne ho provate veramente tante: sono partita dal mio passato, cercando di analizzare ogni evento importante della mia vita e, di conseguenza, ad ogni suo finale. Dopodiché mi sono soffermata sull’ambiente che ha circoscritto la mia vita per anni, quindi, inevitabilmente, alle persone che ho incrociato lungo il mio cammino. Infine ho cercato di stilare qualche conclusione: ho constato che più passa il tempo e più certe immagini brutte si sfuocano; non so se questo è un modo che inconsciamente ho nel reagire ai traumi o se in realtà ho la memoria corta. Eppure certi dettagli li ricordo ancora ben nitidi e talvolta sono proprio quelli a stringermi un nodo in gola.
Quando avevo 12 anni amavo tanto correre. Quando ero sola mi faceva sentire libera, leggera. In compagnia mi accendeva quella fiamma che mi spingeva ad andare sempre più forte. È stato da lì che ho capito che in realtà le persone sono solo un pretesto per poter correre più veloce.