Day by Day Cap.25

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Testo: Day by Day Cap.25
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Venerdì, 29 agosto 2025

Il sole, ormai basso all’orizzonte, tinge il cielo di un caldo rosso, sfumato in pennellate di rosa e viola. Le luci soffuse dei lampioni, appena accese, si riflettono tremolanti nei bicchieri di birra sul tavolo, creando un'atmosfera intima e rilassata. L’aria profuma ancora di estate e il suono delle cicale in lontananza accompagna le risate del gruppo. Ma si percepisce già quella sottile malinconia tipica di fine agosto, quando le giornate si accorciano e ogni cosa intorno ricorda che sta per arrivare l'autunno: le foglie iniziano a ingiallire, e un leggero brivido percorre la schiena al calar della sera.

Le risate e le chiacchiere animano i tavoli della Corte Mancina, dove il gruppo di amici è finalmente riuscito a ritrovarsi per una delle ultime serate estive. Agosto era stato un mese particolare per tutti loro, tra vacanze, giornate al mare o in montagna e momenti di riposo.

Tiziano e Marilena erano stati due settimane a Santorini, tra spiagge con sabbia nera vulcanica e rossa e villaggi con case bianche e tetti blu a picco sulle scogliere dell’isola. Con occhi ancora sognanti, raccontano, tenendosi per mano, i fantastici tramonti di Oia e della gita a Nea Kameni, un’isola ad appena 20 minuti di traghetto dalla loro meta iniziale. Marilena descrive, con non pochi affascinanti dettagli, la fantastica vista sul mar Egeo dalla cima dell’isola e di quanto sia stato bello arrampicarsi sulle vecchie formazioni laviche dell’isola.  

Michele invece aveva optato per dieci giorni al fresco, a La Thuile, In Valle D’Aosta. Il suo racconto appassionato era stato un susseguirsi di sentieri impervi, di alte vette e torrenti impetuosi. Non si era concesso nemmeno un attimo di tregua tra escursionismo, trekking, mountain bike e arrampicate. Un vero e proprio bagno in mezzo alla natura.

Bruno, era stato invece una settimana in un fantastico Resort in Croazia, a Zara, tra spiagge bianche, sole e tanta cucina locale. Aveva esplorato la città vecchia, ascoltato l'Organo Marino e ammirato il Saluto al Sole, lasciandosi incantare dalla magia della città. E aveva sottolineando, più e più volte, di quante bellezze abbia visto. E non parlava di natura. Silvia, insieme al suo Pier, avevano optato per due settimane di tour on the road nel sud della Spagna. In quei giorni avevano visitato Malaga, Gibilterra, Valencia, ma anche città costiere più piccole e caratteristiche come Almeria, Besalù e Banyoles. Ma il suo cuore era rimasto a Benajarafe e la sua spiaggia scura.

Sua sorella Gabriella era stata a Durazzo, tra spiagge rilassanti e storia come l’Anfiteatro Romano, il Castello e il museo Archeologico. E proprio in una mattinata di sole che aveva incontrato due compagne di avventura italiane, con cui aveva poi condiviso le emozioni della vita notturna durazzese. Serate in cui si era particolarmente divertita.

Riccardo, consapevole di quanto agosto fosse stato impegnativo per Rebecca, aveva pensato di regalarle qualche giorno di spensieratezza tra le dolci colline toscane. Un piccolo break all'insegna del buon vino e dei sapori autentici, un modo per coccolarla e distrarla dopo le fatiche estive. E nei rari momenti di riposo dal lavoro di Rebecca, aveva optato per la frescura e la tranquillità della piscina comunale.

La compagnia degli amici era sempre un toccasana. Tiziano, solleva il suo boccale di birra ambrata con un sorriso furbo e uno sguardo malizioso che brillava di anticipazione.

"Ma, dico io... un bel weekend al mare, no? Tipo, partiamo giovedì sera, così ci godiamo appieno venerdì, sabato e domenica?" Sorride, pregustando già l'idea di sole, salsedine e serate in compagnia. "Perché non potremmo andarci tutti insieme, come ai vecchi tempi?"

"Non sarebbe affatto male," concorda Silvia, annuendo con entusiasmo. "Anche rimanere qui in riviera, in fondo, per goderci gli ultimi sprazzi d'estate e salutare degnamente la stagione."

"Esatto!" aggiunge Michele, appoggiando il suo bicchiere sul tavolo. "Tanto Lara ormai ha tutti i fine settimana occupati con il lavoro."

Rebecca, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio, si volta di scatto verso Michele, un'espressione di puro stupore dipinta sul volto.

"Lara?" ripete, quasi non credendo alle proprie orecchie.

Michele alza le spalle con noncuranza, un piccolo sorriso imbarazzato.

"La mia fidanzata. Credevi davvero che fossi andato in vacanza da solo, come quel povero sfigato di Bruno?"

Gabriella, seduta accanto a lui, sbuffa con un tono di voce leggermente stizzito.

“Hey! Anche io ero da sola!”
Lui le fa l’occhiolino come segno che era solo uno scherzo.

"Sei... fidanzato?" chiede Rebecca, un sopracciglio inarcato e un tono di voce che tradisce una leggera sorpresa.

"Da quattro anni, Rebecca! Quattro!" risponde Michele, quasi a sottolineare l'ovvietà della cosa.

"Ah," si limita a dire Rebecca, un'espressione indecifrabile sul volto.

"Eh no!" interviene subito Michele, con un tono deciso. "Non porto la mia morosa qui con voi nemmeno se mi pagate oro!"

Tiziano, sempre pronto alla battuta, prende la palla al balzo.

"E sai perché, Rebecca? Perché Lara ha dieci anni in più di Michele e lui si vergogna!" Lo guarda con un sorrisetto malizioso.

"Otto anni, Tiziano! E la verità è che è proprio per colpa delle tue battute che non la faccio venire!" ribatte Michele, visibilmente infastidito.

"Mia? Ma ti sembro il tipo che mette a disagio le persone?" Tiziano assume un'espressione innocente, che contrasta con il luccichio divertito nei suoi occhi.

"Assolutamente sì!" rispondono in coro Silvia e Gabriella, scambiandosi un'occhiata complice.

Il battibecco tra i due amici prosegue animatamente, con frecciatine e risate, fino a quando Silvia non interviene, riportando l'attenzione sul tema principale.

"Ma volete finirla, voi due? Non stavamo cercando di organizzare qualche giorno al mare insieme?"

All'improvviso, Bruno, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, inizia a muovere freneticamente le mani, gesticolando nell'aria come se stesse dirigendo un'orchestra invisibile. Tutti gli occhi si puntano su di lui, incuriositi. Michele fa per richiamarlo, ma Bruno lo blocca con un gesto imperioso della mano.

"Zitto," sibilò Bruno, senza smettere di agitare le mani.

"Ma..." tenta Michele, confuso.

"Michè, ho detto zitto!" ripete Bruno, con un tono che non ammette repliche.

Un silenzio carico di attesa cala sul gruppo, mentre Bruno continua la sua strana "performance". Pochi secondi dopo, finalmente, le sue mani si fermano di colpo.

"Ok," esclama, come se avesse appena risolto un complesso calcolo mentale. "Calcolando che dovrei finire i lavori a Bibbiano al massimo tra qualche giorno…si può fare!"

"Ottimo!" esclama Tiziano, entusiasta. "E voi ragazze? Silvia? Gabriella?"

Silvia e Gabriella si scambiano un'occhiata e annuiscono.

"Per noi non ci sono problemi a prendere un venerdì di ferie."

Rebecca e Marilena sono intente a consultare i loro calendari sui cellulari. "E se chiediamo a Ferrari e Marinelli di sostituirci il venerdì? Sabato e domenica siamo già di riposo," propone Rebecca a Marilena.

"Quel giovedì finiamo il turno alle quindici. Quindi, sì, sarebbe perfetto, Rebe. Ma devi chiederlo tu a loro," risponde Marilena con un sorriso complice.

Rebecca si sistema distrattamente la scollatura della maglietta, con un'aria innocente. "Ci penso io!" afferma con un tono che lascia intendere ben altro.

Riccardo, seduto accanto a Marilena, si schiarisce la gola con un finto tono di rimprovero. "Tranquillo, amore," lanciando un'occhiata giocosa a Rebecca. "Guardano, ma non toccano, va bene?"

Marilena ride di gusto, rilassata dalla scenetta, mentre Riccardo prosegue nella sua finta crisi di gelosia, abbracciandola teatralmente. Tiziano, spazientito, si intromette.

"Hey, state perdendo il filo del discorso! Comunque, ricapitoliamo un attimo. Le ragazze ci sono tutte. E anche noi maschietti ci siamo tutti!"

"Tutti chi?" chiede Riccardo, con un mezzo sorriso.

"Noi! Io, te, Bruno e Michele," risponde Tiziano, indicandoli con un gesto ampio.

"E secondo te," ribatte Riccardo, alzando un sopracciglio con ironia, "io chiudo l'azienda che ho appena riaperto dopo quindici giorni di ferie?"

Tiziano scuote la testa e sorride.

"Non devi mica chiuderla del tutto," ribatte Tiziano con un tono persuasivo. "Solo affidare le redini per un giorno a qualcun altro. Non credo che il tuo impero crollerà per una sola giornata di assenza!"

Riccardo lo guarda con un'espressione tra lo stupore e l'incredulità. "Ma stai scherzando, vero?"

"Assolutamente no!" esclama Tiziano, gesticolando con enfasi. "Non moriranno mica i tuoi affari per un venerdì! Su, un po' di spirito d'avventura!"

Riccardo scuote la testa, un sorriso forzato che non nasconde il suo disappunto.

"Siete impazziti, forse?"

"Dai, non fare il guastafeste, Ricca!" lo incita Michele, mettendogli una mano sulla spalla. "Si tratta solo di un venerdì! Pensa a quanto ci divertiremo tutti insieme!"

Riccardo vorrebbe ribattere, trovare un'altra scusa, ma si ritrova accerchiato dall'entusiasmo contagioso di Michele, Bruno e Tiziano, che fanno fronte comune per convincerlo.

"Ma non ti sembra di lavorare sempre, Riccardo?" interviene Bruno con un tono sorprendentemente serio. "Quando ti concedi un po' di tempo per te stesso, eh?"

"Ma se ho appena fatto due settimane di ferie, Tizià!" si difende Riccardo, sentendosi messo alle strette.

"Sì, ma sei stato via solo qualche giorno in realtà!" puntualizza Tiziano, incrociando le braccia.

"La mia fidanzata era a lavoro e non volevo lasciarla sola," mormora Riccardo, cercando un appiglio.

"Però Tiziano ha ragione, Ricca," interviene Michele, appoggiando la tesi dell'amico. "Siamo sempre con il lavoro in testa! Un break ci farebbe bene a tutti."

"Michele, anche tu sei stato a casa due settimane!" ribatte Riccardo, ormai esasperato.

"Sì, lo so," ammette Michele con un sospiro teatrale. "Ma il pensiero che tu fossi qui a Reggio mentre io ero in montagna... non mi ha fatto godere appieno le mie vacanze! Sentivo la tua mancanza, frate!"

Riccardo si prende la testa tra le mani, massaggiandosi le tempie.

"Hanno ragione. Sei sempre con la testa nel lavoro!" sentenzia Bruno, con un'alzata di spalle.

"Bruno, per favore! "È incredibile... persino tu, ti sei schierato con loro!" lo supplica Riccardo, con un filo di voce.

"È solo un venerdì, amico mio! Un solo, misero venerdì!" insiste Tiziano, con un sorriso da cospiratore.

Riccardo si concede un istante di riflessione, il suo sguardo che vaga indeciso, fino a posarsi su Rebecca. Lei, con gli occhi spalancati e un'espressione carica di speranza, quasi lo supplicava silenziosamente di accettare, le labbra appena dischiuse in un muto incoraggiamento. Un leggero rossore le colorava le guance per l'emozione. Riccardo sospira, arrendendosi all'evidenza.

"E va bene," concede finalmente, un piccolo sorriso forzato che compare sulle sue labbra.

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