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"Ciò che non ha fine"
Davanti a me, deserto:
un immenso spazio senza confine
eppur, sento la tua presenza.
Un respiro nascosto
un’eco che non si consuma
e si rifuge
In ogni mio pensiero.
Un rumore sottile dietro il cuore
quasi impercettibile
ma impossibile da ignorare.
La mente non sa dare forma
a ciò che ci lega,
e tu resti unica
a capire ciò che non dico.
Unica, a sfiorare la brace
che nessuno vede
e che continua a bruciare in silenzio
Ho atteso il tempo e il tempo
ha cucito il dovere
sulla mia pelle,
ma il mio cuore è avvolto
solo da te
che resti il mio punto fisso.
Siamo prigionieri entrambi
di vite che non lasciano spazio
eppur mi chiedo se basterebbe un attimo
uno sguardo vero
per riaccendere ciò che non è mai morto.
E se dentro di te qualcosa si è spento
non consumarti nel rimpianto.
Se non c’è più strada, dimmi soltanto
che devo lasciarti andare.
Io, lascerò che le parole
trovino da sole la via
come un fiume che non chiede permesso
e non teme la piena né la fine
ma soltanto l’inganno
di una verità non detta.
Poesia tratta da (D)io sa di Salvatore Ambrosino