Angelo

scritto da innuendi
Scritto 5 giorni fa • Pubblicato 4 giorni fa • Revisionato 4 giorni fa
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Autore del testo innuendi

Testo: Angelo
di innuendi

Ma cosa cazzo ci faccio qui.
Sdraiato in un letto con questi due sconosciuti, in una stanza che sa di sudore, fumo, acqua tonica e  vodka.
Provo ad alzarmi ma la testa mi esplode.
Due lame dritte nelle tempie.
Resto fermo, come un relitto.
Porto la mano alla nuca, sfioro i capelli. Li sento morbidi, familiari.
Mi piace toccarli quando non so più chi sono. Quando mi sento smarrito.

Sulla mia spalla c’è una testa. Si muove piano. È di una donna. Non so chi sia.
Vorrei vederle il viso, ma l’oscurità me lo nega.
Vedo solo la camicetta bianca, i fianchi stretti dentro pantaloni neri, i piedi nudi.
I miei anche. Perfetti, come se qualcuno li avesse disegnati prima di lasciarmi qui.

Dall’altro lato c’è un ragazzo, dorme.
Capelli lunghi, arruffati, jeans sbottonati.
Ha l’aria di chi non deve chiedere perdono a nessuno.
Io invece sì.
Solo che non ricordo più per cosa.

Provo a spostare il braccio, la donna si muove.
La testa mi scivola dalla spalla, le labbra si piegano, quasi un lamento.
Non so se l’ho baciata. Non ricordo.
Sul pavimento, bottiglie.
Troppe.
Riconosco la forma di più della metà.

Mi piego verso di lei, il profumo dei capelli mi arriva addosso come un colpo.
Non resisto, li accarezzo.
Lei si muove.
Le dita le scivolano sul mio petto, poi si chiudono, si fermano.
E qualcosa, calda, mi scende sul collo.
Una lacrima.
Piange.

“Ehi… sei sveglia?”
La mia voce è quasi un soffio.
Nessuna risposta. Poi un sì.
Le prendo il mento, la volto verso di me.
Apre gli occhi.
Verde e oro.
Due lame anche quelle.
Mi trapassano, mi svuotano.
Capisco subito che potrei restare lì dentro per sempre.

“Chi sei?”
Lei mi guarda.
Sorride appena.
“Io sono il tuo angelo.”

L’alito le sa di vodka e acqua tonica.
Chiude gli occhi. Forse si addormenta.
Voglio risentirla.
Voglio restare.
La sua mano si apre, il palmo mi sfiora.
Caldo, vivo.
Un respiro che mi toglie il mio.

Non dormire.
Parlami ancora.
Fammi sparire piano, come si svuota un bicchiere al buio.
Fammi morire come si ama: senza accorgermene.

Le tempie riprendono a battere.
Ti raggiungo, mio angelo.
Aspettami.
Solo un secondo.
Voglio guardarti ancora.
Voglio respirarti prima che svanisca tutto.

Un attimo e sarò pronto.
Portami via con te.
Ovunque.
Non importa dove.
Portami via, adesso.

 2010 – (2025)

Angelo testo di innuendi
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