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Vendesi Culatta
C’era ’na fija,
chiamamola Ottavia,
che stava sempre
ar telefono a fa’ vetrina,
co’ le smorfiette,
l’occhiolino e la risata,
pareva quasi
’na star strapagata.
Un giorno,
pe’ fa’ più like de la vicina,
scrisse:
“Vendesi culatta
bona e fina!”.
E fece er post,
co’ filtro e luce ad arte,
speranno che la gente
je desse er parte.
E infatti ar primo click
se scatenò la giostra:
chi rideva, chi sfotteva,
chi je dava la mosta.
E lei, contenta, cor sorriso sopraffino, se credeva
quasi un mito…
pe’ ’n cuoricino.
Ma un vecchio saggio,
appoggiato a ’na porta,
je disse:
“Fija’, er mondo è pieno
de gente mezza testa e corta,
c’è chi
pe’ ’n like perde l’anima,
la pelle...
e ce puzzano
pure l'ascelle.
Che la fama virtuale
è come ’n fiato de vento,
te gonfia pe’ ’n minuto…
te spettina ogni tanto
e poi torna tutto
come prima,
lento... lento".
Ottavia allora,
un po’ rossa
e un po’ pentita,
spense er telefono
e riprese a sua Vita.
Che in fonno,
tra un click e
’na smorfia scattata,
la dignità nun s’è mai…
né venduta né comprata!
Stefania,
21 novembre '25