Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Ti sveli
e io non so che farmene
del tuo groviglio fitto
-D’anima e tenebra
Sei poesia
Sei languore e strazio
E io non so chetarti
T’apri
Ed io vacillo, tremo
Al limine litis
Tra ardore e paura
Voglio carezzarti ma non so
Non oso
Appropinquarmi poco
Voglio scavarti dentro
Ma temo di scorger infondo
nebbia e nembi, commisti
Ed io
Io vorrei soltanto essere
la luce densa e’l dardo
Che li trapassi e vinca
Facendoti obliare il caos
E apprezzare’l sereno
Ma
Son’io stessa
foschia e scompiglio
Tumulto e procella
Non posso che acuire
-i tormenti tuoi
Fomentare, caina
-le tue vertigini
Son io medesima
Languido canto
di prefiche meste e scarne
Son alone d’ombra
che stride col cielo lieto
Vorrei donarti’l Sole
Ma son buia e inghiotto
l’astri e fringuelli, intorno
Allor che fare
Tramontare ambedue
o risorgere unisòni?
Narrami dei tuoi mali
-che collimano coi miei
Dà voce ai miei orrori
sì che si disperdano al vento
-evanescenti e fasulli
Com’eco insulsa
-di falsi miti e giganti
Guardami, dunque
nell’occhi miei, fissi, esangui
immergiti e non fuggire
Squarciati il petto
e fammici penetrare
Che s’uniscano e danzino
i nostri cuori malconci
Che nella notte dell’altro
possiamo noi
riscoprire il lusso ebbro e grande
d’abbandonarci
-ciechi di nuovo
a una manciata di stelle