Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Glaucidium passerinum è il suo nome scientifico.
Come la civetta capogrosso viene considerata "relitto glaciale".
Pyamy owl in inglese, chouette chevechette in francese, sperlingskauz, mochuelo chico in spagnolo, kääpiöpöllö in finlandese.
Su wikipedia viene presentato come uccello rapace notturno, in realtà, è attivo all'alba e al tramonto, infatti il suo volo, rispetto agli altri strigidi, è più rumoroso, non essendo dotato delle piume fonoassorbenti necessarie per la caccia al buio.
La civetta nana è lo strigide più piccolo d'Europa e probabilmente anche il più inquietante per le piccole creature dei boschi.
Grande quanto uno storno, la sua lunghezza varia tra i 15 e i 19 cm, apertura alare di circa 35 cm., peso circa 60 grammi.
Ha un aspetto compatto e tozzo, con un piumaggio marrone punteggiato di macchie bianche.
Gli occhi sono grandi e gialli, l’espressione è attenta.
Le ali sono corte e arrotondate, mentre la coda è relativamente lunga rispetto al corpo, con bande scure e chiare alternate.
Questo minuscolo predatore è in grado di predare uccelli più grandi di lui, terrore dei passeri, quando lo avvistano in massa cercano di fargli mobbing per fargli cambiar direzione.
Il suo richiamo caratteristico è un breve fischio ripetuto ogni due secondi.
Quando è agitata, accelera la frequenza, trasformandolo in un breve trillo.
Durante il volo, la civetta nana, mostra ali barrate e lunga coda.
Si ciba di piccoli mammiferi (topi campagnoli, arvicole, toporagni) e uccelletti (cince, regoli, liù), grossi insetti, rettili, pesci.
Si cimenta anche con animali più grandi come il picchio rosso maggiore. Ciò dimostra una buona dose di aggressività.
Può calare in picchiata attraverso la neve per catturare roditori nascosti.
Come tutti gli appartenenti al genere Glaucidium, ha un collare occipitale con macchie che simulano un paio di occhi per intimidire i predatori che si avvicinano tentando di prenderlo alle spalle.
E' proprio in questo periodo che le coppie cominciano a formarsi, ma solo in pieno inverno il corteggiamento diventerà più pressante, allora il maschio si fa ben sentire lanciando il suo richiamo da un posatoio alto e ben visibile.
Le femmine depongono dalle 3 alle 5 uova, il periodo di cova è di circa un mese.
I piccoli nascono ciechi ed inetti, con piumaggio scuro, che consente loro di mimetizzarsi nella foresta. In grado di prendere il volo dopo circa un mese.
Vive principalmente nelle foreste dell'emisfero boreale: le foreste di pini fino a 3600 metri di quota costituiscono il suo habitat preferito, soprattutto in presenza di radure e prati che semplificano la caccia.
Quasi sempre è sedentaria, ma in inverno esemplari del nord possono migrare verso sud in cerca di cibo.
Un individuo inanellato è stato localizzato a 300 km dal nido.
Specie non considerata a rischio, nelle regioni più settentrionali del proprio habitat, il numero varia in ragione dei micromammiferi presenti.
Inutile dire che anche per questa specie la deforestazione è il primo nemico.
La popolazione di Civetta nana nel nostro Paese pur soffrendo della mancanza di adeguata sensibilità rispetto alla gestione naturalistica delle foreste, deve intendersi, in zone come il Trentino, relativamente favorevole rispetto ai valori medi riscontrati nell’Europa centrale.