Contenuti per adulti
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L’aria intorno a me si muoveva a onda
L’onda del traffico in tonalità minore
Eravamo in due in contemplazione
di fronte al semaforo
come una scena già vista
Sua maestà il semaforo,
con tanto di telecamera e conto alla rovescia
Niente riconoscimento facciale?
Peccato....
Intanto:
90 secondi a guardare le macchine che passano
Tanti modelli, tanti colori apocalittici
Sarà che è inverno, sarà un mio limite di oggi sicuramente passeggero
Ma a me sembra sempre lo stesso modello,
che passa e ripassa ossessivamente
Chiazze di volti dietro ai finestrini...
Mi guardo intorno
A tratti, lo so, divento incapace di cogliere la bellezza intorno
Incapace di unire forma e sostanza
Be’, però sinceramente sognavo un pianeta diverso
ma un po’ meno bello di questo
Intanto l ’altro tipo al semaforo mi guarda senza vedermi.
All’unisono ci voltiamo dall’altra parte indifferenti
L’universo ci fa da specchio
Preciso, implacabile.
Al cospetto di tanta bellezza
A tratti mi sento indegno
Il sogno però comincia ad andare a male
Strano... come uno yogurt dimenticato fuori dal frigo
Intanto sorge in me una domanda: ma tutti questi fiumi di gusci vuoti su ruote dove confluiranno?
In questa sera fredda ovviamente senza stelle
mio malgrado vengo catturato da visioni
visioni di mari sconfinati...
Sì, mari di parcheggi infiniti
sotto un cielo
grigio asfalto!
che quest’anno forse è pure di moda
Forse, a dire il vero non lo so, forse era l’anno prima, del resto cazzomene
20 secondi
Strofa, ritornello, strofa
Conto alla rovescia:
quanto manca alla Primavera?
Pure le strisce pedonali mi sembrano uno spartito già scritto
come un loop di note vagamente infinito
sarà un mio limite di oggi
lo slancio verso il cielo ognuno se lo dà da sé
anche senza autorizzazioni o permessi vari
Mi meravigliavo di fronte al semaforo dell’universo
Come dicevo, con tanto di telecamera e... conto alla rovescia
15 secondi
Sorrido bislacco , perdo il tempo, passo oltre col rosso fisso come una comparsa immemore
immemore di questo sogno collettivo inscatolato
Attendo il prossimo miraggio
Intravedo un cestino
Ci butto dentro i sogni, quelli andati a male
Quelli belli li tengo
Splendono di più, e meglio del verde dei semafori
E cammino leggero lungo la riva del fiume d’asfalto
Libero da sogni vari ed avariati
Respiro leggero
Per un istante
rinato