Game over

scritto da Ben.
Scritto 3 giorni fa • Pubblicato 3 giorni fa • Revisionato 3 giorni fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di Ben.
Autore del testo Ben.

Testo: Game over
di Ben.

Quel pianeta gemello, che i terrestri avevano a lungo vagheggiato e vanamente cercato, era in realtà meno celato di quanto immaginassero. Non fu mai notato, semplicemente perché là vi regna la concordia, che tra l'altro non costa.
Inizialmente disabitato, vi s'insediarono in seguito diverse popolazioni perseguitate sulla terra. Legarono presto tra loro, formando una grande e pacifica comunità, improntata a princìpi elementari di civile convivenza. Vi si praticano tuttora usi e costumi molto evoluti, soprattutto umani, ritenendo stolti coloro sulla cui bocca non appare mai il riso.
E stolti infatti lo furono i vertici di potere allora correnti sulla terra, che non gradendo la presenza di quelle etnie, non ne ostacolarono l'autoesilio in sordina, senza però avvedersi che così non avrebbero più potuto avvalersi delle migliori menti emergenti fra loro.
Dal nuovo mondo i coloni scorgevano la vecchia palla gonfiata vagare ancora nelle loro vicinanze e ruotare su se stessa, quasi pavoneggiandosi di essere perlopiù ricettacolo di dispregio, vacuità, avidità, protervia, iniquità e ormai fucina d'ogni sorta di angheria, abominio e finanche barbarie gratuita. Non che mancasse l'intelligenza, ma veniva perlopiù relegata volentieri nelle armi, che non la utilizzavano al meglio.
Sulla crosta terrestre gli inquilini più miti, ma senza mezzi per emigrare, dovevano arrabattarsi e soprattutto coesistere loro malgrado con le cricche dominanti, subendone non solo ingiustizia, sopraffazione, sfruttamento e violenze, ma ancor peggio le conseguenze tragiche di guerre tribali su larga scala, ignominiose e anacronistiche.
Dal loro pianeta, sconosciuto ai terrestri, gli esuli monitoravano frequentenente il globo terracqueo, ormai soprannominato vecchio immondo, e sebbene abituati ai drammatici accadimenti che si susseguivano, si sorpresero notevolmente quando all'improvviso rilevarono fragori e bagliori enormemente più intensi del solito.
Profondamente turbati e preoccupati per le minoranze di probi che là ancora permanevano, decisero un sopralluogo, pur con tutte le difficoltà e rischi che l'operazione comportava; almeno per capire cosa stava succedendo e se v'era possibilità di intervenire.
Ma una volta giunti in vista di quei loro vicini, oltre a rendersi conto che l'ennesima disputa era stavolta di portata immane e il marasma totale, realizzarono con sgomento che nell'universo non era ancora stato approntato un servizio superiore di pronto intervento d'emergenza. E così assistettero impotenti al disfacimento totale di quell'antico pianeta, ma senza neppure riuscire a capire quale era temporale fosse, dopo le altre già tramontate, quella appena conclusasi in modo irreversibile per il genere che si definiva umano.
In seguito, attuando i risultati di avanzati studi scientifici già intrapresi sul loro nuovo pianeta, oltre a saperne di più sul vissuto preapocalittico del loro pianeta natio, riuscirono anche ad avere conferma del  motivo già ipotizzato per via del quale non erano mai stati trovati dai terrestri.
Semplicemente perché quest'ultimi navigavano inutilmente nello spazio anziché nel tempo; e se a volte gli riusciva di farlo in quest'ultima dimensione, avveniva sempre nella direzione sbagliata: verso il passato. Ovverosia verso quelle epoche durante le quali pare che qualcuno definisse quel mondo il migliore di quelli possibili, così come può esserlo un angolo di savana dove un gruppo di erbivori assiste perlopiù impotente e rassegnato, se non indifferente, al soccombere di un suo componente tra le fauci di un felino. 

Game over testo di Ben.
7