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Debiti e crediti
Nell'universo (anche interiore) c'è un perfetto equilibrio tra dare e avere. Mi spiego meglio: se ottengo qualcosa a gratis, di sicuro sarò in debito verso qualcos'altro. Per questo motivo non vorrei vincere nessuna somma alla lotteria Italia o al gratta e vinci o al casinò.
Nessuna cosa ci viene regalata, "la morte si sconta vivendo". Alla fine della fiera noi avremo vissuto per ottenere una liberazione (la morte), ma questa liberazione ha un prezzo: vivere.
Lo stesso, anzi peggio, si può dire per il furto (o l'inganno): Se rubo qualcosa, sarà sicuro che dovrò pagare un prezzo molto più alto del valore di quella cosa. Ritengo anche l'esistenza di un tribunale universale, tutto si paga, in questa realtà e nelle altre.
Il mio motto è: non chiedere niente a nessuno, pagare il dovuto. Anche se, inevitabilmente, qualcosa saremo costretti a chiedere, un aiuto in condizioni di emergenza, la buona salute o la guarigione, il cibo, l'amore. Ricordiamoci che se avremo ottenuto qualcuna di queste cose, allora saremo tenuti a fare altrettanto: aiutare, dar da mangiare, amare. Se faremo tutte queste buone azioni disinteressatamente, allora saremo in credito ed essere in credito con qualcosa (o qualcuno) che non conosciamo è sempre un buon punto di partenza, non pensate?
"La morte si sconta vivendo" è la chiusa di una poesia di Ungaretti sulla guerra che si intitola "Sono una creatura" e vuol dire che la morte si sconta attraverso il senso di colpa di essere sopravvissuti alla guerra. Nella mia riflessione precedente, ho estrapolato quei versi e li ho applicati a una considerazione più ampia che non attiene solo alla guerra ma al vivere in generale.