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Sfumare
T’incastri nel mio campo visivo
Vorrei poter dimenticare le tue labbra
-intinte di ciliegie e delusioni
ma son stornello ricorrente, mantra che ritorna
Mi fai sovvenir il ciel bigio
quello graffiato di nebulose gravità
Poi con sguardo glaciale
impietosamente, trafiggi
Mi riduci a voler la fuga
Verso immense distese provenzali:
verso trama intrecciata
di lavanda e di sogni
Non mi risolvo a sfuggirti
Pur vorrei abbandonarti
Non so biasimarti
Ma vorrei sfumassi, ti dileguassi
Ti dipingessi su tela
ti vestirei di luce nuova
Quella che t’ha consumato e più non sa rischiarare
Sei cera liquefatta
Ombra di fiamma antica
Or sei tutto vedute di tenebra e foschia:
Eri divampare di sorrisi e lodi
Cantavi del grandioso vivere
E non v’era
tavolozza più variopinta della tua
Tu, pittore di scenari sol fantasticati
M’affacciavi a prospettive allettanti
Ma inesistenti, poi illudenti
La prole policroma del tuo genio
Era trionfo d’idee e progetti lucenti
Inducevi all’arrendevolezza dolce
All’amore della vita che sovverte
Timori e nefandezze
Soltanto del Sole narravi
Tacendo dei nembi incombenti
Ed ora non c’è raggio superstite
Non c’è luce che rassicuri
C’é solo indugiar di nebbia e sospiri
Sole fantasie sfumate e canti senza eco
Nessun rimbombo, alcun rimando
Silenzio fosco
Sorriso spento:
Ti congedi