Un amore stranamente meraviglioso (18 capitolo)

scritto da Ikigai._98
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Autore del testo Ikigai._98

Testo: Un amore stranamente meraviglioso (18 capitolo)
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Gioia e Gabriele si sedettero al tavolo. Il cameriere portò a loro il menù. Per un certo periodo di tempo, il silenzio fu protagonista. Finchè a un certo punto, il cameriere ritornò al loro tavolo. “Avete deciso signori?”. Ci fu un momento d’imbarazzo perché non avevano ancora deciso cosa prendere. Stavano fissando il menù da un bel tempo dato che nessuno dei due non avevano argomenti di cui parlare. “Ehm, ci scusi ma potrebbe ripassare tra qualche minuto?” “Certamente si figuri”. Appena il cameriere se ne andò, Gabriele guardò Gioia e le chiese “Come mai sei nervosa?”. Gioia non sapeva come rispondergli. Aveva notato il suo stato d’animo pur conoscendola da poco tempo. “Ehm, ecco, beh… mi sento a disagio qui” “Per cosa sei a disagio?” “Mi vergogno un po’ a dirtelo ma credo che tra di noi non ci dobbiamo nascondere nulla se vogliamo iniziare una storia” “Hai ragione. Quindi cosa ti turba gioia mia?”. A quelle parole, Gioia cominciò ad arrossire, ma doveva dirglielo. “Ebbene mi sento a disagio in questo ristorante perché le altre persone sono vestite con abiti alla moda firmati, mentre io…” “Tu cosa?” “Io ho preso l’abito in un sito online cinese. E questo mi fa pensare che io non sia quella giusta per te…” “Ferma,ferma,ferma...non sono seduto qui per prenderti in giro ma ti volevo portare qui per farti passare una serata diversa dal classico sushi o pizza”. Sentendo il discorso di Gabriele, Gioia chinò la testa dalla vergogna “Scusami tanto” “Non scusarti. Ho sbagliato anch’io a portati qui subito”. Ci fu qualche secondo di silenzio e poi Gabriele si alzò, porse la mano di Gioia e disse “Dai andiamo via di qua”. Gioia lo guardò sbigottita “E dove? Non abbiamo neanche ordinato per cenare” “Ceniamo da un'altra parte”. Sul subito Gioia pensò <questo è pazzo> ma poi decise di seguirlo. Anche perché gli piaceva fare qualche pazzia. Così diede la mano a Gioele, si alzò e lo seguì verso l’auto. Mentre uscivano tutti, compresi i camerieri, li guardavano stupefatti dal folle gesto. Salirono in macchina e partirono. “Dove andiamo?” chiese Gioia. “Andiamo al mc” “Ma sei matto? Con questi vestiti eleganti?” “Perché no, l’importante è stare bene insieme”. Aver sentito quelle parole, Gioia si tranquilizzò. Così partirono per il Mc. Entrano nel noto fast food e le persone al suo interno li guardarono stupefatti. Gioia si sentì un po’ in imbarazzo, ma la mano del suo amato la tranquillizzò. Ordinarono la cena, si sedettero e si misero ad aspettare il cameriere con la loro cena. Nel mentre cominciarono a ridere della loro piccola follia che avevano fatto. Cominciare a fregarsene del giudizio delle persone che gli stavano intorno. Perché si sa, bisogna fregarsene del giudizio altrui, altrimenti non si vive più. Sei d’accordo con me caro/a lettore/ttrice?

Durante la cena parlarono molto sulle loro idee di relazione di coppia, fino a che Gabriele le richiese per bene se voleva essere la sua ragazza. Gioia accettò. Poi a Gabriele venne un’idea. “Che ne dici se andiamo da qualche parte?” “Va bene dai, abbiamo già fatto una pazzia prima, concludiamola per bene”. Gabriele a quelle parole sorrise, la prese per mano, uscirono dal mc e si diressero in macchina. In macchina Gioia chiese “Si, ma dove esattamente?” “Fidati di me” “Mi fido di te”. Sentendo le parole di Gioia, Gabriele le prese la mano mentre guidava. Lei girò la testa leggermente verso il finestrino e sorrise…

Durante il viaggio in auto non proferirono parole. Erano tutti e due euforici ed entusiasti dell’altra persona al loro fianco.

Dopo circa mezz’oretta, arrivarono in una sala giochi, nella quale c’era anche un bowling. Gioia guardò Gabriele e disse “certo che la pazzia vuoi farla bella grande. Giocare a bowling con abiti da sera, solo noi due potremmo farlo”. Scoppiarono tutti e due a ridere. Si baciarono appassionatamente. Poi lui le prese la mano ed entrarono…

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