A tua immagine

scritto da Riccardo Spatari
Scritto 10 giorni fa • Pubblicato 9 giorni fa • Revisionato 9 giorni fa
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Autore del testo Riccardo Spatari

Testo: A tua immagine
di Riccardo Spatari

A TUA IMMAGINE

Mio Dio. 

Ho sempre creduto in te fin da bambino. Lungi da me mancarti di rispetto, ma sento di star perdendo la fede, proprio ora che sono un adulto. 

Ho conosciuto persone diverse da me, e insieme a loro, Dei diversi da te.
Nessuna di quelle genti mi ha raccontato di un imposizione da parte del loro Dio riguardante il monoteismo. 

Ho sempre pregato per te. Non è mia intenzione negare la tua presenza, ma dov’eri? Quando ho urlato il tuo nome perché avevo bisogno di te, sul punto di morte. Io credevo di averti li con me, ma tu non c’eri. 

Ti ho sempre venerato come un padre.
Hai mai avuto dei genitori?
Hai mai versato sangue per aver difeso tua madre da tuo padre?
Hai mai avuto bisogno di un tetto perché non potevi più dormire sotto quello di casa tua?

Ti ho sempre festeggiato. Ho passato la mia vita a mendicare aiuto invano, perché nessuno presta lavoro ad un povero, un emarginato dalla vita. Nessuno offre asilo a un barbone. Nemmeno quando è festa. Quando tutti dovrebbero essere più buoni. 

Ho sempre sostenuto i tuoi ideali. Ti è mai capitato di passare interi giorni senza mangiare, senza aver mai con te nemmeno un quattrino?
Ho rubato mio Dio.
Ho rubato perché avevo fame.
E’ peccato rubare quando si ha fame?

Non ho mai messo in discussione la tua etica, ho provato l’amore per una donna, nemmeno tu sai quanto l’ho amata.
Ma chi si azzarderebbe mai a ricambiare un sentimento a uno come me? 
Chi darebbe alla luce figli miei?
Quanto potrebbero sopravvivere prima di morire di fame?
Ho peccato mio Dio. Ho peccato tante volte nella mia vita.
Ma quanto meno, non ho mai provocato dolore.

Ho sempre pianto per il sangue tuo versato per noi discepoli.
Ma perché ora mi trovo nello stesso posto di Gesù cristo nostro signore tuo messia?
E che fine ha fatto chi lo ha percosso e inchiodato sulla croce? 

Non ti ho mai mentito, l’ho fatto con gli uomini sulla terra.
Di fronte al bivio della morte.
Quando un tale più potente di te ti punta il coltello alla gola, qui tra i mortali sei costretto a mentire.
Qui è più comune l’omertà della giustizia. Lo sapevi mio Dio?

Sono sempre stato grato per tutto ciò che mi hai donato, perciò se sei in grado, liberami dall’invidia. Non è facile per me non desiderare ciò che hanno gli altri.
Sarà mica più facile per loro non desiderare la roba mia? 

Ho sempre protetto le tue leggi. Ho pianto per le donne come mia madre, abusate e picchiate dal marito.
Ogni volta che mi trovavo davanti a tale violenze non desideravo altro che aver la possibilità di poterle strappare via da quella vita, ed offrirle tutto l’amore che avrebbero meritato. Ora dimmi mio Dio, come ho potuto, non desiderare la donna degli altri?

A tua immagine testo di Riccardo Spatari
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