E' meglio non rompere i co***oni

Non frequento molto, ma quando ho il turno di notte entro spesso a leggere. Leggo a naso, molti di voi non li conosco perché faccio parte dei vecchi iscritti e vivo di nostalgie per chi non c'è più.

Certe notti, quando anche il più malato dei malati riposa, mi vado a cercare le pubblicazioni di Pellegrino, di Frantizan, di Plissè, di Runner, di Memini, del Girfalco e di tanti altri.

Rimpiango le genialate di Abbaiaallaluna e di Vivamare che non posso più trovare, e ancora mi commuovo per la poesia dolce e femminile di Aitria e di Desirèe.

A volte riesco anche ad ammirare i pensieri della Pocechini, che pure non mi era molto simpatica, ma faceva parte di quel mondo e quando mi sento particolarmente eroica, rileggo anche le “toscanate” di Lorenzo il Tosco che ha fatto dannare mezza Ali.

E dopo il tour nostalgico, se i pazienti continuano a non aver bisogno di me, leggo “l'adesso” delle pubblicazioni.

Mah...

Fra tante letture, trovo molto da ammirare con tanto di chapeau, ma anche molto da blehare (passatemi il neologismo) con quattro palmi di lingua di fuori e conati vari.

Argomenti interessanti, racconti divertenti, altri in cui esercitare l'empatia, ma poi, sempre più spesso, eccoli lì. Gli attacchi, le difese dagli attacchi, gli sfottò, le prese di posizione pro o contro, le cattiverie, le giustificazioni, i sarcasmi, i tentativi di capire il perché degli attacchi, le prese per il culo di chi si sente al sicuro dietro la tastiera e pensa di poter dire e fare quello che vuole.

Oh bimbi, se faceste il mio lavoro, se anche voi passaste grandissima parte del vostro tempo in rianimazione con gente che lotta per non morire, se il vostro compito fosse proprio quello di strappare un povero cristo alla morte e quello di fare in modo che altri poveri cristi arrivino alla morte senza soffrire, di sicuro vi passerebbe la voglia di rompere i coglioni stando al sicuro dagli schiaffi seduti negli sgabuzzini di casa vostra a smanettare sentendovi er mejo der mejo.

Ma che ci vuole a capire che si sta molto meglio quando non si rompono i coglioni?

E sapete qual è la cosa assurda?

E' che io, adesso, sto rompendo i coglioni e lo so.

Ma ve lo dovevo dire.