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Tacete ninfette silvane,
non s’oda più ‘l vostro clamore!
Fra l’ombre soffuse ed arcane,
raggiunse l’oblioso torpore,
nel seno di grotte silenti.
Dell'empito vostro d'ardore
non s'empian gli spechi dormienti!
Silenzio, augel melodioso,
riposa nell’antri, nol senti?
Là sogna, nel mesto riposo,
fra l’aure d’un giorno spirato,
il lasso mio spirto doglioso.
Smarrito nel tempo passato,
indarno seguendone l’orme,
nel buio, sperdendosi è andato;
ne ingannan, ne celan le forme,
già l’ombre dell’ime spelonche;
tacete, ninfette, là dorme!
Lasciate le rive e le conche …
