Intervista sé stesso - Parte II

scritto da SteXJ6
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Testo: Intervista sé stesso - Parte II
di SteXJ6

“Still talking to myself and nobody’s home”
Da “Estranged” dei Guns n’Roses

Unknown Alter Ego = E.
Stefano = S.

PARTE II.

Per il secondo incontro, avvenuto la settimana seguente rispetto al primo, l’appuntamento era per la mattina della domenica. Ci troviamo sotto casa sua, e mi invita ad andare a piedi in un bar vicino. Ci incamminiamo, attraversando un sottopassaggio della ferrovia, tagliando per il centro città. Si scusa dicendo che deve fermarsi in un negozio. Raggiungiamo "Lettera22", ed entro con lui. S. sembra avere un buon rapporto con i negozianti, che salutando chiama per nome. Una allegra coppia che gestisce un negozio elegante e bene arredato. La passione per la musica di S., che si era resa più che evidente alla mia visita del suo appartamento, si palesa ancora mentre acquista un LP de i "Funkadelic". 15 minuti dopo, nei quali parliamo informalmente del più e del meno, raggiungiamo il Bar Gemelli. Uno dei suoi preferiti, mi dice appena prima d’entrare. Caffè per entrambi e ci accomodiamo in una piccola sala, uno fronte all’altro. La sala è adornata da due dipinti, ad altezza uomo, separati dalla porta dei servizi. Raffigurano due soldati fiorentini, delle fazioni contrapposte di Guelfi e Ghibellini. Accendo il registratore…

E:”Ho letto molte delle Sue strofe pubblicate sul suo profilo, a quanto pare in una delle più recenti fa riferimento ad un recente omicidio. Cito:

«Presto, vai a fermare lo scuolabus
Gente marcia come pus
Eppure non mi sento colpevole
Il criminale è solo uno, sii ragionevole
Tutti si indignano per la cronaca nostrana
Ma pensa alle islamiche, cretina italiana.»

Si rende conto che il Suo punto di vista è alquanto impopolare o forse che può esser frainteso? Vuole scusarsi?”
S:”Scusarmi? Ma Lei forse scherza.”
E:”Ho iniziato aggressivo, sa, il lettore deve essere attratto, servono titoli.”
S:”La capisco.”
E:”Spieghi il suo punto di vista sul tema del femminicidio, così attuale”.
S:”Sa, in realtà non credo interessi la mia opinione, ma amo parlare (come avrà notato) e la mia solitudine ultimamente me lo rende difficile. Ecco perché siamo qui. È scontato dire che la violenza vada disapprovata e punita con ogni mezzo che la Legge mette a disposizione. A volte penso che i media rendano le cronache enormi a fini politici. Mi inorridisce la retorica del “siamo tutti colpevoli”, semplicemente perché non è vero. Anche una sola vittima è troppo, eppure qui in occidente la situazione è assai migliore per le donne rispetto a quelle dei paesi islamici. Si movimentano attivisti, manifestazioni, che per quanto abbiano ragione e diritto d’essere, penso potrebbero spostare il loro «focus» altrove, o quantomeno non fare come se il «problema» Islam per le donne medio-orientali non esistesse. Ad ogni modo, la notizia in questione mi ha colpito molto, visto il fatto che il figlio della malcapitata stava rientrando in casa e le autorità sono intervenute per bloccare l’autobus che lo trasportava. La donna aveva avuto un amante, spero di non sentire nessuno che dica: «Se l’è cercata». Sarebbe sconcertante persino per il più arretrato dei retrogradi.”
E:”Si rende conto Lei ha appena definito L’Islam un «problema»?” 
S:”Effettivamente per molti potrebbe essere offensivo. Ma non si può negare che lo sia, e non rinuncerei alla mia libertà di parola o di scrivere. Nel passato fui vicino a negarmela, ma me ne pentii dopo poco tempo.”
E:”A quale evento fa riferimento?”
S:”Le mie strofe riguardano il mio privato, e spesso ho citato persone, e c’è chi non ha affatto gradito. Mi venne detto:”Ma scrivi su un quaderno e tienitele per te”. Per qualche momento, diedi retta a questo suggerimento.”
E:”Chi glielo disse?”.
S:”Mia moglie. O ex, per meglio dire. A suo dire le cose che pubblicavo ledevano il suo onore, o un concetto simile. Poteva avere alcune ragioni, ma poi ritenni prioritario continuare a preservare la mia libertà. Scrivere è diventato per me troppo importante per lasciare che venga impedito.”
E:”Badi bene, le è stato chiesto di non pubblicare, non di non scrivere”.
S:”Lei sa cogliere nel segno”.
E:”Grazie.”
S:”Senta, non vorrei esaltarmi ma, ritengo che il qualche modo il mio scrivere sia una forma d’arte, ed in quanto tale deve essere esposta. Inoltre non sono certo io a chiedere alle persone di leggere quel che scrivo, sono loro che se ne interessano o mi cercano per qualche motivo. In fondo, tenessi tutto in cassetto a cosa servirebbe?”
E:”A sfogarsi, non trova?”
S:”Non saprei, mi sentirei come fosse una cosa incompleta.”
E:”Capisco le sue ragioni, ma mi sembrano non sufficienti. Forse ha un altro motivo che non vuole confessare.”
S:”Si, c’è altro.”.
E:”Se offrissi io il conto del bar, me lo direbbe?”
S:”Io davo per scontato che offrisse Lei, non è stato Lei del resto a chiedere che ci rivedessimo?”
E:”Tecnicamente…”
S:”Ha ragione. Va bene, glielo dirò, ma facciamo prima una pausa”.

S. Ne approfitta per un cornetto alla nutella, dicendo che la dietologa gli concede un solo dolce alla settimana. È ligio alla dieta e dice che sta ottenendo ottimi risultati. In particolare mi racconta il fatto che è rientrato in un paio di pantaloni che non usava da tempo. Aveva anche ritenuto che sarebbe stato impossibile rientrarci, tanto da metterli in vendita su Vinted. Si vanta della sua rivincita di indossarli persino con una cintura... «AL TERZO BUCO!»
Torna a concedersi all’intervista.

S:”A quanto suddetto debbo aggiungere che il bisogno di esprimersi può ritenersi soddisfatto solo quando queste espressioni si possono vedere da fuori, come un abito che ti rappresenti. Ma è vero che c’è dell’altro. Ho ragione di credere che una certa persona, che come potrà immaginare è una donna, visiti il mio profilo regolarmente, persino assiduamente potrei dire.”
E:”Abbiamo parlato di lei nel nostro precedente incontro o sbaglio?”
S:”Non sbaglia.”
E:”Deve essere davvero importante per Lei, visto che smuove molto a quanto vedo”.
S:”Citando Bobby Caldwell, «Got a thing for you, and I can’t let it go».”
E:”Musica di classe, complimenti.”
S:”Grazie, so di aver buon gusto”.
E:”Basta così per oggi, la lascio ai suoi impegni. Oggi è l’ultimo dell’anno, le auguro quindi di festeggiarlo con gioia.”
S:”Non lo festeggerò affatto. L’ho detto già, non sono normale”.
E:”Dovrà dirmi il motivo al nostro prossimo incontro”.
S:”Volentieri”.

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