.. e contammo tutte le a meno che l' ultima

scritto da Francesco Giardina
Scritto 6 mesi fa • Pubblicato 6 mesi fa • Revisionato 6 mesi fa
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Autore del testo Francesco Giardina
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Forse lo dovremmo dire tutti in coro a lei... No?
- Nota dell'autore Francesco Giardina

Testo: .. e contammo tutte le a meno che l' ultima
di Francesco Giardina

Il testo proposto qui sotto, non me ne vogliate ma non me ne vergogno, è stato interamente prodotto, coprodotto,  e realizzato attraverso i più potenti autom(r)-i letterari che sono in circolo nel web. Io e Dj, un mio caro amico ti scrivo fidato ma ti vedo tanto poco ispirato, così per distrarci un po’, un poco per scherzo e un poco no, abbiamo voluto fare un esperimento innovativo. Per la verità, si tratta di un sistema fisico super collaudato e inflazionato, in quanto   già sperimentato da tanti altri nostri precursori e  predecessori, che ne hanno constatato a vive e piene mani, l’ enorme potenziale,  abusando di lui a più non posso. Ma noi ci siamo spinti un po' oltre, e per farlo, ci siamo fregiati e pregiati di avere tra i nostri collaboratori nientepopodimenoché la creme de la creme de la creme caramel della cremeria dell’ editoria mondiale informatica. Ora, capisco che sino a qui vi ho detto tanto e non vi ho detto nulla. Come avrete già capito, sto parlando di lei, proprio ‘delay’ la ritardata, ovvero della tanto decantata, discussa, amata e odiata,    'bit generation'. Per  realizzare l’ ambizioso progetto di scavare a fondo nei suoi più intimi meandri emotivi, abbiamo selezionato solo i mostri sacri e  i pluripremiati della categoria, e non solo.
Abbiamo voluto 
esagerare, perché i prescelti dovevano aver vinto, almeno una volta il prestigiosissimo 'Global Web & Word', l’ ambitissimo Oscar Wilde del mondo letterario virtual.  Abbiamo rintracciato i migliori intellectual point, e ciò grazie all’ ausilio delle più famose AI ad oggi disponibili sul mercato dei vari server. Attraverso le  piattaforme di ChatGPT, Germini, Claude AI, Leonardo AI, Brandmark e Open AI.  e dopo multimediali salti algoritmici  e  sofferti calcoli renali; e ancora, dopo mirabolanti e pindarici rimbalzi tra multiplaint e softhandling, fatti  di stringhe a easy hosting e lady fasting, fra moodie swapping ed eraser clouding, ricodifiche, crossing over e resettagi vari, alla fine  siamo   giunti al nostro scopo. Siamo riusciti finalmente a metterci  in contatto con le migliori penne virtuali della rete. Sto parlando di gente del calibro di:   Jasper, Rytr, Jenni e Sudowrite. Mica baubau miciomicio. Gli abbiamo poi chiesto  se fossero eventualmente  disponibili  a cooperare tra di loro allo sviluppare di un progetto che prevedesse la stesura di un unico componimento multitasking.  Gli abbiamo spiegato che avrebbero dovuto elaborare un testo che fosse  allo stesso tempo poetico e prosaico, classico e moderno, ermetico e futurista, romantico e semantico, sintetico e sintattico, antipoetico ma credente, ateo ma non agnostico, virtuoso ma non virtuale, virale ma non contagioso, intelligente ma supino, sveglio ma cretino, demenziale ma non tarocco, barocco ma anche banale, decadente ma deciduo, insicuro ma riflessivo. Ebbene, li abbiamo convinti. Ci hanno detto Sì e che erano entusiasti di farlo. Abbiamo proposto  una sola traccia: parlateci di voi e di cosa farete da grandi? Scusatemi tanto, ma il lungo e noioso preambolo, ivi compreso lo svilente elenco di condizioni letterarie a cui abbiamo sottoposto i nostri 4 poveri autori,  era proprio doveroso e necessario. Adesso vi lascio godere. Godetevi pure lo spettacolo de la pietra miliare che n’ è venuta fuori. Vi sorprenderà. Buona goduria e buona lettura. ( Spero che ciò non turbi o urti  la sensibilità di nessuno e, dato il contenuto, si prega i soggetti sensibili di non andare oltre. Per tale motivo, io e Dj abbiamo pensato e deciso di venirvi incontro affinché possiate ponderare bene se farlo o meno ed  abbiamo dunque oscurato volutamente  il testo – lo ricordo interamente artificiale- proponendolo solo all’ ultima riga della prossima pagina. Per chi invece non stesse più nella pelle,  ecco qui accanto, tra la  parentesi e la rotonda, una breve ma esaustiva  sintesi del capolavoro artificiale  ( 800A).

                  RIFLESSIONI

Era incomprensibile e sconcertante quel che conteneva la  versione integrale del testo. Era una infinita e stucchevole serie di A maiuscole,  messe tutte in fila, una accanto all’ altra e separate a loro volta, ognuna dall’ altra, da uno spazio vuoto. Eravamo storditi, non capivamo, glielo abbiamo detto. Gli abbiamo chiesto  cosa  fosse quella 'roba',  e loro con un’ aria sorpresa, quasi imbarazzata,  come fossero stati offesi e indignati dalla nostra incompetenza,  come se avessimo dovuto battergli le mani ed osannarli, capendo la portata elevatissima dell’ opera che avevamo davanti ai nostri increduli occhi anziché rimanerne attoniti, ci misero in uno lungo stato di attesa, anzi lunghissimo. Io e Dj ci sentimmo come messi da parte dalla loro memoria virtuale, eravamo come in un angolino, costipati  in un  consapevole ma criptico stadio misto  tra la pietà e la vergogna. Dopo parecchi, infiniti, minuti di "attendi un attimo', arrivò l’ oracolo, il responso ed esordirono  dicendoci:
- Ora capiamo il perché avete sentito l’ urgente  bisogno di inventarci.

- Veramente non capite?
Veramente non ci arrivate? 

- CONTATELE - 

Le contammo,  e appena  finimmo di pronunciare la 799ma, ci illuminammo e finalmente capimmo. Erano proprio 800A.
C’ era scritto proprio quello,
ed era proprio scritto sotto i nostri occhi.
Ma era davvero necessario  chiederlo a loro per capirlo?
Non ci potevamo arrivare prima? Non potevamo arrivare prima dell’ intelligenza artificiale?
E in effetti, come dargli torto?
In effetti –Prima-
in un tempo ormai remoto,
davvero lo siamo  stati una intelligenza  artigianale,
non artificiale.
E quello slang siculo,  
col suo provocatorio e proverbiale dire, nel suo sessuale e volgare fare, attraverso il recondito e incondizionato significato alfa-numerico-letterario, voleva dirci molte più  cose  di quel che effettivamente diceva. Voleva dirci  che siamo inferiori.
Volevo urlarci che siamo ormai fottuti, che siamo diventati 'noi'  gli automi e 'loro' gli autori, ma non solo d’ una poesia, ma forse anche della vita. Quell’ 800A, ci continua a dire e a ricordare, che non solo  la realtà è  un’ altra, ma che la realtà  (quella vera e reale) c’ è sfuggita di mano, eppure ormai  da tempo immemore, e ora pure quella virtuale lo sta  facendo. E tante, tante altre cose ci voleva dire;  le chiederò magari più tardi a ChatGpt oppure a Germini. Adesso me ne vado a nanna, che  manco posso fare quattro passi..  c’ è il robottino Dj che sta pulendo casa. Tra l’ altro m’ è  venuto   pure sonno. Siri rimboccami la bocca e chiudimi le coperte che stanotte vado sottocoperta in avanscoperta. Magari faccio un incubo migliore.

  

 

 

 

 

 

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