Finestre

Nel silenzio come fili di stame sbiadito si susseguono i giorni scivolando su tappeti di foglie
ormai spente. Severe e profonde ore grigie, arie solenni, taciti rispetti nelle memorie che si
lasciano accarezzare, atmosfere fuligginose di un autunno ancora bambino.
Occhi stanchi, un sorriso conosciuto passa e va, sintonie di passi senza fretta accompagnano
i ritmi del cuore, gocce di pioggia entrano insistenti nelle note di un pianoforte lontano, bagnando
l' anima.
Dall' albero di loto piccoli soli si affacciano illuminando le morbide nebbie, antichi odori
rincorrono lentamente il profumo di giovani castagne annerite dal fuoco, boccioli di crisantemo
dondolano alla brezza che tira e lassù, dove comincia e finisce il cielo, punte nere di austeri
cipressi indicano l' infinito. Dai tronchi degli abeti rigoli d' acqua scendono in una nenia mai diversa,
ulivi senza tempo sonnecchiano nella profonda pace.
Nel valzer lento di una dama di ieri girandole di ricordi danzano nel vento mentre stormi di uccelli
in volo macchiano l' eternità.