Mi chiamo Giorgio

scritto da Spectrum Vates
Scritto 8 mesi fa • Pubblicato 8 mesi fa • Revisionato 8 mesi fa
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Autore del testo Spectrum Vates

Testo: Mi chiamo Giorgio
di Spectrum Vates

Ciao, mi chiamo Giorgio
Ho 20 anni e in questa terra a volte non mi ci ritrovo.
Scrivo questa lettera tracciando poche righe,
mentre questa mano trema non so cosa dire.

Ciao, mi chiamo Giorgio.
Forse non conosci la mia faccia da balordo.
Sai sicuramente vivo nella tua città
invisibile alla gente come dentro un pub.
Puoi sentire le mie urla durante la notte,
quando tutti dormono io grido all'orizzonte.
Perché da bambino non ho mai sorriso.
Forse perché a 12 anni ho scoperto il vino.
Poi le sigarette e dopo la droga.
File di pasticche, la mente che affoga.
Forse per gridare in cielo verso te papà .
Forse perché soffro e non so cosa sarà
a guidarmi fuori da sto tunnel maledetto.
Tagli sopra i polsi e siringhe sul cemento.
Vivo ogni secondo incosciente ed incompreso,
vago senza meta, lavoro non ne vedo.
Cerco solo un modo per anestetizzarmi.
Amici non ne ho, mia madre sempre in sbatti.
Rabbia convogliata, piango sui miei passi
perché vorrei tornare indietro senza ritirarmi.
Come devo fare se non voglio più marcire.
Vivere ogni giorno soltanto per sorridere.
Vestire uno scudo con cui ripararmi,
ma ormai è già troppo tardi
Devo salutarvi.

Ci sarà dentro sto mondo un posto giusto anche per me.
Sono solo in mezzo agli altri senza sapere perché.
Sui pensieri del passato che non voglio ricordare.
Sopra un foglio stropicciato per potervi salutare.

Ciao, mi chiamo Giorgio.
Non pensare che sia facile fare il balordo.
Quando tutti da bambino ti danno un nomignolo,
devi rispettarlo sennò sarai un cretino.
È così che ho continuato a crescere incompreso.
Emarginato dai ragazzi che poi difendevo.
È normale mi dicevo che mi fanno male.
Uno come me con loro non potrà mai stare.
Dopo lo psicologo diventa psichiatra .
Mamma oggi non mangio e Giorgio vomitava.
Perché nel mio corpo non potevo sostare,
mi sentivo intrappolato come un cane.
Ma ora me ne frego anche se ripenso
che sarebbe stato meglio avere un compromesso
per dimenticare il mio passato burrascoso.
Non posso più crescere bruciando in mezzo al fuoco.
Mi rinchiudo dentro un buco
e dopo mi buco,
come per distinguere chi parla da chi è muto.
Ma ora non pensare che lo faccia per errore.
Io lo sto facendo anche se non so far l'attore.
Recito in una commedia che per me è tragedia.
Tutti quanti ridono, la mia testa anela.
Leggi questi versi e dimmi che ero bravo
al mio funerale quando me ne sarò andato.

Ci sarà dentro sto mondo un posto giusto anche per me.
Sono solo in mezzo agli altri senza sapere perché.
Sui pensieri del passato che non voglio ricordare.
Sopra un foglio stropicciato per potervi salutare.
Mi chiamo Giorgio testo di Spectrum Vates
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