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Sul treno Frecciargento viaggiano insieme e capitano casualmente, seduti vicini tre pensionati pendolari tra loro sconosciuti: 1) un'analfabeta che non sa leggere e scrivere, ma assai chiaccherone; 2) un sordo socievole che non è muto e ha sempre appresso i suoi apparecchi acustici; 3) un muto che però, non è sordo e ama i social. Nasce una simpatia a prima vista tra i tre e vorrebbero fare amicizia. Come fare? L'analfabeta con la sua chiacchiera, chiede a un vicino di fronte di spiegargli l'uso del suo cellulare. Chiede gesticolando, anche i numeri di cellulare, ai due vicini seduti a lui (il sordo e il muto) e li fa scrivere e registrare al gentile vicino di fronte. Poi telefona al sordo con l'apparecchio per dirgli il suo nome e salutarlo chiedendogli anche il suo nome. Gli dà il numero del muto e il sordo, a sua volta, manda un SMS al muto dicendo il suo nome e quello dell'analfabeta infine, gli chiede come si chiama anche lui. Per finire il sordo telefona all'analfabeta e gli comunica il nome del muto. Ecco finalmente, il miracolo di Dio: tre amici speciali l'analfabeta Giuseppe, il sordo Mario e il muto Luigi che riescono a dialogare insieme in un modo speciale. Come si suol dire: "Aiutati che Dio ti aiuta. L'impossibile è diventato sotto gli occhi di tutti possibile". Da quel giorno grazie all'iniziativa dell'analfabeta l'amicizia sul treno fra i tre diventò di lunga durata e meravigliosa anche se nessuno ci avrebbe scommesso su tre persone così particolari. Fu una lezione di vita per tutti i viaggiatori sul treno.