IL RUMORE DELL'AMORE

IL RUMORE DELL’AMORE

I primi segnali d’allarme li abbiamo ricevuti
da tutti quelli che hanno ceduto un pensiero buono
in cambio di uno conveniente.
Nessuna geometria ha mai ricavato la formula
della felicità.
Mi sono scorticato le dita,
a forza di arrampicarmi sui precipizi della vostra cattiveria,
ma a nulla è valso,
nemmeno irrigare campi col sangue.
Le radici del male le avete curate bene
tanto che crescono forti e smisurate
anche in assenza di affetti.
Beato chi si disseta alla fonte dell’amore
falciando l’erba ribelle,
che mai si pente del suo infame rinverdire.
Se i nostri sogni sono solo foglie secche
mi domando dove andranno a bruciarli,
per non rischiare d’inquinare i pensieri degli innamorati.
Se i desideri li nascondono in un pozzo di cemento,
mi chiedo come mai il fondo pare dargli tanto tormento.
A volte basterebbe accendere una fiammella,
nel buio corridoio dei nostri giorni,
e la passione crescerebbe come il frutto del sentimento,
il più profondo.
A volte basterebbe prendersi il tempo
per ascoltare il silenzio,
tra il baccano del rumore senza senso.
Poi c’è quello strano movimento della mia mano,
che leggera parte,
e scrive piano: ti amo.