Parentesi mitologica

scritto da Francesco Giardina
Scritto 2 anni fa • Pubblicato 2 anni fa • Revisionato 2 anni fa
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Autore del testo Francesco Giardina

Testo: Parentesi mitologica
di Francesco Giardina

Una palla di metano..

Forse di metallo.

Noia e cosmo che si danno la mano

Che danno il danno

–L' empio danno, immane-

lo donano, 
si dannano, lodano e si danno

Danno il danno che hanno tutte le cose in cambio

Che gran danno le zanzare e le femmine celesti che ronzano attorno al paradiso!

In differente modo lo fanno, ma sono ognuno e a loro modo il nodo indifferente dell’ eternità slegata, il nido dell’ assenza, nodo marinaio di speranza

Un marginale bordo  gronda di infinito

Come fosse membrana di luce mi commuovo

Dermatiti di infelici raggi svaniti al tempo, prudori di fede che scorticano poesia, pudori e vagiti di un universo a me riflesso che spella l’ anima fino all’ osso, fino quasi a farne carme d’ amore, fino quasi a farmi carne di Dio

Come fossi il loro trasmettitore non trasmesso a nessun segnale, non connesso

Magnetici campi che si infiorano di gerani sulla pelle affiorata di fiori di poesia e ai campi d' anima sterminati vanno come su di un campo di concentramento

Concentrazione di qualcosa, qualcos' altro che non è..

Illusioni magnetotermiche

Che mi fanno simile e prossimo ad un accampamento

Verruche che stanno come all' ombra sulla mia pelle stese

Quasi  come fossi un foulard al vento mi dono a loro e raffiche di luci mi percuotono.

Mi penso, declino di me stesso

Mi peso, io senza peso..

Io,

Momento angolare di ogni momento

Io,

forza metallo

Oro che è prezioso cardine perché non luccica di stelle ma si zela di speranza

Metallo muscolare e vertice dell' anima rapita al corpo

Metallo di me tarlo 

conduttore di calore, conduttore di un programma che non fa ascolti, che non fa sconti a nessuno

fa che nessuno ascolti la mia sola voce e la mia sola croce

Nell' indissolubile silenzio degli atomi mi è Dio nucleo, centro e sera d' anima, fulcro dell’ attimo che attende d’ essere parentesi del sè infinito breve

Parentesi mitologica testo di Francesco Giardina
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