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Un giorno hai tutto chiaro,
Quello dopo non sai nemmeno chi sei.
Mi sono perso cercandomi negli occhi d’altri.
Mi sono perso aspettando.
Mi sono perso parlando col mio riflesso, e non andandoci mai d'accordo.
Mi sono perso accorgendomi che non mi specchio,
se non in un bicchiere, se non in un veleno.
Mi sono perso, ma dubito, da sempre.
Mi sono perso, perché non ho mai avuto tutto chiaro.
Le senti le ginocchia che non ti accompagnano,
se cerchi di saltare, pure un ostacolo.
Lo senti che sei solo?
O hai bisogno di qualcuno pure per questo?
Te ne bastano dieci?
O sei tu, che cerchi sempre un pretesto?
Li ho tolti tutti gli specchi in casa,
mi vedevo attraverso,
riesco a vederlo da me, pure l’arredamento.
Ne vuoi venti? dimmelo , non m’offendo.
Tanto continuo,
fino a che non me la strappano di mano,
Non ho paura di chi sa solo ridere.
non mi importa che mi fa male,
io continuo a scrivere.
Lo so che devi farci,
fai così, portami il resto.
Che fastidio la penombra,
le odio le cose di mezzo,
Sta lì la virtù,
Si, come no, certo.
È troppo poco per saziarsi?
È troppo alto per saltare?
Io, cosi ridotto,
salto pure legato a un letto.
Sarà per la mia cieca adrenalina,
che il sole lo vedo a malapena,
che ora è?
Pomeriggio, sera?
L’oro in bocca
mi ricorda che è mattina,
il vuoto dentro
che è tutto uguale a quella prima.
Il resto è sul tavolo,
per favore non me ne presti più,
sono cambiato,
io non sono malato.