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Mi trovo a vagare tra le pietre,
in silenzio.
Gli occhi si riempiono di malinconia.
Non ti conosco,
ma ti osservo.
Leggo di te nella tua foto,
nelle poche righe incise,
nell’arco tra due date.
Calcolo la tua vita,
cerco di immaginare la tua storia.
Un senso di tristezza mi avvolge.
Sento il dolore nel cuore di chi ti ha amato.
Per me sei uno sconosciuto.
Per me non sei nessuno.
Per me sei un morto qualunque.
Eppure…
Per me sei un essere umano.
Un ricordo,
un frammento di dolore.
Una foto su una lapide.
E mentre sto lì,
immobile,
piango per te.
Ma in verità…
piango per me.