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Il bambino e l’angelo stanco
Nel freddo silenzio d’un giorno
d’inverno,
cammina un bambino dal volto
sereno.
Ha gli occhi grandi, pieni di cielo,
ma il mondo attorno è grigio e
veleno.
Un numero inciso sul piccolo
braccio,
come se l’anima più non avesse.
Non ha più nome, né giochi, né
casa,
solo il respiro che il gelo condensa.
Sognava alberi, dolci e colori,
e una mamma che canta ai suoi
tesori.
Ora il suo canto è un sussurro lieve
che si perde nel vento, come fiocchi
di neve.
Nel campo di filo, di fumo e paura,
il tempo si ferma, la vita è dura.
Ma dentro il cuore, nascosto e
taciuto,
vive un sorriso, piccolo e muto.
E quando la notte lo avvolge
piano,
chiude gli occhi e stringe la mano
di un angelo stanco, che lo porta
lontano,
da tutti gli orrori, oltre il filo spinato,
verso un bellissimo cielo
stellato.