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Nonno Gianni occhi piccoli, occhiali grandi.
Non crederesti mai che compie 80 anni.
Mi sveglia la mattina presto (troppo presto davvero),
per una camminata veloce (troppo veloce) verso il Monastero.
Camminiamo, io ansimante gli sto dietro piano,
E lui avanza con passo sovrano.
Nel mentre chiacchiera del più e del meno,
Il dubbio persiste tutt’ora sincero:
come fa a correre e parlare, senza fiatone nemmeno?
Dando uno sguardo al suo smart watch, mi esorta:
“Più veloce che il sole é alla porta”.
Arriviamo, il mare arancione davanti,
Si inizia lo stretching, cadenzato da onde costanti.
Nonno Gianni pare stupito davvero,
più di me, che oscillo tra veglia e sonno leggero.
Mi chiedo se sia per spronarmi al momento,
o solo un riflesso del suo sentimento.
A me piace pensarle entrambe, lo ammetto,
in quel panorama che accende l’affetto.
Trani é stupenda, il sole dell’alba caldo e rosso,
ne illumina il marmo e la esalta al suo massimo.
Sento di volerle bene, un bene nostrano,
come quello di un nonno, uno zio, un cugino lontano.
Bello eh, questo nostro rito speciale,
Adesso però, dirigiamoci al Bar Centrale.
«Dottore buongiorno!» risuona in città,
«Dottore di qua, Dottore di là».
Da piccola pensavo due cose:
la prima, che mio nonno fosse tra le persone più famose;
la seconda, che facesse il medico,
per forza di cose.
Brioche con il tappo e granita di caffè con panna,
Ne prendiamo una anche per la nonna.
Nonno ti ascolta, sguardo corrugato, e dispensa consigli.
Impetuoso e deciso, si arrabbia se gli bisbigli.
Eppure, sa essere dolce, paterno e, a suo modo, magnanimo;
Ti pizzica la guancia e si raccomanda “Non perderti d’animo”.
Racconta storie affascinanti:
di Pietro e di Lina e le agiografie dei Santi.
A tal proposito, c’é un’altra cosa mi piace tanto,
Ed é sempre Nonno Gianni a farne vanto:
Fare visita ai parenti al Cimitero,
cambiare l’acqua ai fiori, gesto tanto nobile quanto austero.
Sentire Nonno dire: “Se capita a me, io qui voglio stare,
tra i miei cari e vicino al mare”.