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Avevo 16 anni la prima volta.
Non avevo mai fatto nulla di simile e non avevo nessuna intenzione di farlo.
È successo un mercoledì pomeriggio. In un parco. Tornavo da scuola e come ogni giorno mi sono fermata davanti all'albero che hanno piantato per tutti i nati nel mio stesso anno, una cosa che si fa nel comune dove vivo.
Ero tranquilla, una giornata come tante altre, tutto nella norma. Passeggiavo nel parco, pensando alle cose che pensa una comune sedicenne del ventunesimo secolo. Non ricordo cosa di preciso, per questo dico che fosse tutto normale.
Mentre ero ferma, un uomo si è affiancato e mi ha salutato. Ricambio il saluto. Non mi sembrava niente di strano, però mi sentivo un po' a disagio e quindi mi sono incamminata lentamente verso l'uscita.
L'uomo è restato fermo. Era solo paranoia.
Poi ad un tratto ho sentito tirare molto forte dal braccio e sono caduta. Ho preso una botta in testa e sono svenuta. Non ricordo nulla di cosa è successo dopo.
Ricordo solo di essermi svegliata dopo qualche minuto. Avevo mal di testa ma non sembrava fosse successo nulla.
Probabilmente qualcuno per fare uno scherzo mi aveva tirata ed ero caduta, spaventata la persona era scappata lasciandomi lì.
Avevo lo zaino con tutto dentro. Portafoglio, telefono, soldi, documenti. C'era tutto.
Non capivo molto ma sentivo bruciare il petto e le cosce.
Avevo anche uno strano sapore in bocca.
Ho provato ad alzarmi ed i miei pantaloni sono caduti. I bottoni si erano strappati. Forse per la caduta.
Nel rimettermeli ho sentito bagnato ed ho visto che sanguinavo. Non dalle mani e nemmeno dalle gambe.
Mi sono rivestita in fretta e sono corsa a casa. Credo di non aver mai corso così veloce.
Non so perché lo stessi facendo. Non so cosa fosse successo.
Mamma mi aspettava sempre a casa, sapeva che ci mettevo più del dovuto perché mi piaceva proprio fermarmi a quell'albero a pensare. Ma oggi ci avevo messo di più e sembrava arrabbiata.
Appena mi ha visto, si è congelata.
Mi ha abbracciata e mi ha portato in bagno.
Vedendomi allo specchio non sapevo più chi avevo davanti.
Il poco trucco che avevo, come qualsiasi sedicenne del ventunesimo secolo, era sbavato. Il rossetto era finito sulle guance.
Avevo un taglio sulle labbra ed ero sporca di terra su tutto il viso. Terra appiccicata come incollata.
Allora ho capito.
In realtà avevo capito anche prima, ma vederlo è stata la prova inconfutabile. Non potevo più far finta che non fosse successo nulla.
Sono passati sette anni da quel giorno. Ed io non ho mai più fatto l'amore con nessuno.
Chi mi ha fatto quelle cose è stato identificato. Non era la prima volta. È stato in carcere per ben sei mesi. Poi è uscito per qualche cosa giuridica che non conosco.
Vorrei dire che lo odio.
Ma in realtà mi fa solo paura.