Grido di Silenzio

Logoranti le pene d'amore
logoranti gli amori non corrisposti.
Notti insonni, lacrime e singhiozzi, groppi in gola che fan fatica a sciogliersi.
Si vorrebbe urlare ma all'ennesimo tentativo, un flebile, triste, sussurro di silenzio.

Logoranti pene d'inferno,
attese vane e un continuo: "Lo cerco ancora?"
e allora si rinuncia perché tanto sarebbe tutto vano.
Così le ore passano, poi le notti, i mesi e gli anni.
È un inesorabile perduto deserto. 
Aspettando Godot: "Ma arriverà?"
Non arriverà.

Quanto costa cambiare?
Evaporare questo sentimento,
inquadratura pasoliniana, ferma e stabile.
Primo piano di lui.
Basterebbe un click,
vuuuum e il segnale si perde.
"No Signal": bande colorate sullo schermo in attesa di un nuovo film. 
E invece no.
Si ritorna nuovamente lì, un volto. Il suo.

C'è gente che si è uccisa amando, ammetto che talvolta ci ho pensato ma sarebbe già un mutamento. Mutar forma mi spaventa e allora rimango lì, sospesa. 

Paura di guarire da questa malattia.
Paura della libertà al varco di questa spenta prigione.
Vivo col ricordo di lui.
Ma lui chi è?
Non so neanche io
chi sia per davvero.
Si può amare una fotografia?
È solo un volto verso cui mi sento avvinghiata.
A volte è insopportabile
poi tutto si appiana.

Ma si può viver in simbiosi mutualistica col proprio parassita?
In fondo, proviam un sorta di godimento in questa pena. 
E non si fa altro se non arrendersi. 
Privi di coraggio 
colmi di viltà.

Voltar pagina è solo un attimo,
voltar pagina è solo un atto,
voltar pagina è solo rassegnarsi di aver perso.

Ma la Perdita, la Sconfitta, la Resa...
son proprio dure da accettare: 
"Dove lo trovo un altro come lui...?"

(Lui però non ti vuole.
Checché ti disperi)


Terribile. Esperienza Terribile.



24/11/23
Domiziana DB