Vagabondi della notte

scritto da Mortale
Scritto 23 giorni fa • Pubblicato 22 giorni fa • Revisionato 22 giorni fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di Mortale
Autore del testo Mortale

Testo: Vagabondi della notte
di Mortale

In questa notte cupa,
in cui vecchi ratti perlustrano nel buio
e lontano echeggia il verso della civetta,
di lampione in lampione seguo la mia ombra,
con passi incerti sulla strada silenziosa e deserta.
Parlo da solo, a vanvera,
tanto la mia ombra sa tutto del mio patire.
Infatti non risponde e tira dritto, avanza
come ubriaca, tra un arco di luce e l’altro
e mi porta davanti al portone di casa tua.

È l’ultimo posto in cui vorrei stare.
L’ora è tarda e tutto tace, nell’oscurità più totale.
Resto un po’ a guardare, vedo le piante e i fiori
che sicuramente hai annaffiato in mattinata,
la tua finestra, che non è del tutto serrata,
il campanello, con sotto scritto il tuo nome di ragazza.
Il tuo nome, a me così caro e famigliare,
che ti sussurravo all’orecchio mentre
mi allacciavo al tuo corpo di rosea madreperla
e mi perdevo nella tua accogliente morbidezza.

Lo so che non sei sola nel tuo letto.
Ma non sono geloso di quell’uomo che ti dorme accanto.
Così come io non riesco a dimenticarti nelle braccia
di chi giace la notte con me, so che anche tu non puoi
dimenticare quei momenti irripetibili che abbiamo
vissuto insieme, unici per sempre,
come lo è il primo bacio appassionato,
la prima volta che ti spogli nuda per far l’amore,
il primo inesauribile piacere vissuto
con occhi stralunati e sorpresi.
Tutte queste cose le abbiamo fatte e vissute insieme.
Per questo so che io sarò sempre lì nel tuo letto,
e ti ritroverò ogni notte nel mio.

Ti vengo a trovare a notte tarda,
perché voglio evitare di incontrarti.
Voglio ricordarti giovane e fresca e bella
come eri quando scivolavi tentatrice
sul mio corpo nudo e la tua pelle,
risplendente come luce d’opale,
spargeva nell’aria profumi di fiori.
Perciò mi attardo solo pochi minuti
davanti al tuo portone,
ti mando un sospirato, melanconico saluto
e chiedo alla mia ombra di riportarmi a casa.
Di nuovo la seguo, di lampione in lampione,
che saranno ormai stanchi di vederci passare
tutte le notti, come sperduti ed alticci vagabondi.

Vagabondi della notte testo di Mortale
8