Sguardo nel blu

Sguardo nel blu

Il sole che brilla nel cielo
par quello d'un tempo che fu,
quando da bambino sognavo
di fare dei salti nel blu.

E intanto che ali cercavo
in ogni consiglio del padre,
veloci passavano gli anni
finché dissi un giorno a mia madre:

preparami un sacco coi panni
e quanto necessita avere
per stare lontano dei giorni
in cerca di qualche mestiere.

Prometti però che ritorni,
lei disse, se incerta è la strada
e sappi che sempre ti penso
ovunque nel mondo tu vada.

Armato di fede e buonsenso
vagai per sentieri scoscesi
fin quando arrivato in città
il fiato esaurito ripresi.

Bussai un po' di qua, un po' di là
sperando che un viso gentile
aprisse e dicesse, t'assumo
(magari a spazzare il cortile).

Ma niente, per me solo fumo
parea del lavoro esistesse,
tanto che sembrò che il mio cuore
deluso del fatto piangesse.

D'un tratto mi colse un malore
che mi fe' girare la testa.
Pensai, se non mangio qualcosa
ben poco da viver mi resta.

Distesi la mano pietosa
a chi attraversava la via
ma nulla, se no indifferenza
raccolsi per l'anima mia.

Tra me dissi, bella accoglienza
riceve chi muore per fame!
Nei campi si trovan le more,
qui solo cemento e catrame.

Rimasi sdraiato per ore
in una panchina gelata,
e quando fu alba decisi
di battere la ritirata.

Il sacco a tracolla rimisi
ma invece che andare al paese
girai senza meta né approdo
il mondo per almeno un mese.

Doveva pur esserci un modo
in grado di farmi trovare
un qualche lavoro onorato
per dire, ora posso mangiare!

Un giorno, mentre appisolato
giacevo nei pressi di un fiume,
mi viene a svegliare un signore
che aveva uno strano costume.

Chi sei, gli fo, sembri un attore
uscito da una commedia.
Esatto, risponde, e cercando
vo chi ad un'assenza rimedia.

Vorresti, disturbo pagando,
la parte far del primo attore
che si è infortunato e di certo
tra un po' se ne andrà al creatore?

Potrei, ma fin d'ora t'avverto
che sono inesperto in tal campo
e quindi devi esser paziente
nel caso che in recita inciampo.

Invece fu sì divertente
calarmi nei panni non miei
che dopo pochissime prove
il capo dei comici fei.

Andammo col gruppo ogni dove
mietendo insperati successi.
Chiunque batteva le mani
vuoi uomo vuoi donna e altri sessi.

Pensavo che forse un domani
non importa di quale mese
per fare un regalo alla mamma
sarei ritornato al paese.

Sentivo nel cuore una fiamma
che ardeva più forte del fuoco,
così un giorno senza esitare
tornai presso l'antico loco.

Ma come chi senza fiatare
rimane di fronte alla morte,
così io restai nel sapere
qual fu dei miei cari la sorte.

Mi disse una pia, non temere
perché se tu guardi nel cielo
vederli potrai quando il sole
dirada dai monti ogni velo.

Par strano, ma quelle parole
scordare non seppi mai più
e quando son solo e un po' triste
lo sguardo rivolgo lassù.

Kalotins