Consumo solidale

C'è in giro un'altra pandemia a Natale che confonde
la virtù e l'ipocrisia, è la "cultura dello scarto"
che ci fa sentire buoni ma fa perdere i valori.

Bocche piene di parole, giustizia, frattellanza,
bontà, speranza, uguaglianza, pace e amore,
penose e tristi, solo robe incerate di colore.

Siamo tutti gente inquieta a barattar con la moneta,
sono in vista, eppur si sbaglia, a veder povera gente
sola e sovente digiuna a dormire sulla paglia.

Ma sarebbe un grande errore rovinare
il tempo perso ad acqistare inutili regali,
per uniformarsi e sentirsi soli e tutti uguali.

Poi andremo procacciando le accottanze
seguendo e scimmiottando le ricche genti
a riempir le pance e mangiar le gran pietanze.

E queste sono le nostre grandi astinenze
che poi la povertà altrui vanno abbellendo.

Ma si è tutti più buoni a Natale e ci si distingue tutti
promuovendo ed attuando il "consumismo solidale".