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Ho soggiornato a Santiago del Cile da ottobre 2019 ad aprile 2021, ospite di amici, in un appartamento al diciassettesimo, nella “comuna” elegante di Ñuñoa.
Santiago è suddivisa in 37 comunas, ciascuna con il proprio sindaco e relativa amministrazione.
Da una settimana è in atto una rivolta sociale che sconvolge soprattutto il centro città.
L’epicentro è una piazza che tutti chiamano Plaza Italia, anche se in realtà si chiama Plaza Baquedano, nella comuna di Providencia.
Le manifestazioni sono dovute all’insofferenza dei ceti meno abbienti, dei pensionati e degli indigenti, che protestano principalmente per quattro problemi:
- le AFP, i fondi pensioni privati che hanno portato l’assegno pensionistico ad un livello infimo che non consente una vita decorosa;
-El sueldo minimo, il salario minimo troppo basso che non permette a molte famiglie cilene di far fronte al costo della vita;
-ISAPRE la sanità privata che toglie risorse alla pubblica;
-i rincari generalizzati e soprattutto quelli relativi alla locomozione;
Per il sabato è indetta una manifestazione(Cacerolazo) in Plaza Ñuñoa.
Ovviamente sarò presente con la mia fotocamera per immotalare la protesta pacifica.
E’ bellissimo vedere una moltitudine di persone di ogni età che fa rumore con mestoli, cucchiai, forchette ripetutamente picchiati su delle pentolacce.
Ragazzi, donne, anziani tutti accomunati dalla protesta contro le istituzioni, tutti consci dell’importanza, che questa manifestazione abbia un carattere pacifico.
Ci sono ragazze che girano per la piazza offrendo lattine di birra gridando: “Chela a luca” una birra per mille pesos.
Altri giovani con bancarelle improvvisate vendono magliette ed altri gadget contro il governo (tristemente nostalgico) del presidente Piñera.
In uno spiazzo erboso ci sono altri giovani che suonano i bongos, radunando una discreta folla che apprezza ed applaude muovendosi al ritmo delle percussoni.
Questo spirito di unione e compartecipazione scalda il cuore.
E’ commovente vedere ultraottantenni che fieramente danno il loro contributo a questo rumore metallico di sottofondo, che avvolge tutta la piazza.
Leggo nei loro occhi tristi, ricordi inscalfibili della feroce dittatura di Pinochet.