Un pollo sul ramo

scritto da Favonio
Scritto 7 mesi fa • Pubblicato 7 mesi fa • Revisionato 7 mesi fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di Favonio
Autore del testo Favonio

Testo: Un pollo sul ramo
di Favonio

Non differisce il sentire 

di un posto già occupato, 

di un treno il suo partire,

di un tempo già indugiato,

nei mesi ormai passati,

nel cielo già oscurato.

Tra i tordi ormai volati,

uno già s' arresta:

invani zirli disperati,

lì sul ramo resta.

Lì cari e noti suoni,

un paese e la sua festa:

l' acre riso dei garzoni,

i lucenti caldi odori,

il fragore dei lampioni,

i lisci scabri amori

su amari dolci panche,

allegri e mesti cori,

in vivaci notti stanche.

In piazza un elefante:

ridacchiano anche

degli infanti al volante:

volano ogni sera,

senza il pigro brigante.

Una balena in voliera:

fredda angusta gabbietta,

nuota e si dispera.

Lieta s' imbelletta,

affranta l' età mente

con trucchi la vecchietta,

nella casa fatiscente,

priva di fondamenta,

fiorente e decadente.

Una pianta cresce lenta,

senza foglie né pomo,

quant' onta paventa,

come sul triciclo l' uomo,

una canna senz' amo,

senza fede un duomo.

Questo il muro che ricamo,

un burattino senza fili,

un pollo sul ramo.



 

 

Un pollo sul ramo testo di Favonio
5