Il tempo perso 2° parte ( racconto )

scritto da Raccontostorie
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Testo: Il tempo perso 2° parte ( racconto )
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Quando si videro il Lunedì seguente, entrambi erano figli della distanza, a disagio per quel sentimento che non doveva essere provato, ma impossibile da ignorare, si erano mancati, ma cosa fanno due che si sono pensati per tutto il tempo in cui sono stati lontani, se non sono due ragazzini, ma due adulti?
Se lo dicono, perchè non hanno più la possibilità di ignorare il tempo perso, il tempo perso è lo spreco che non si possono più permettere, e se questo lo si prova simultaneamente, allora si ha solo voglia di viverlo, poi si farà i conti con la propria coscienza, con i sensi di colpa, con le proprie responsabilità, ma cazzo se quei due avevano voglia di viversi.
Sarà questa volta annullò la distanza, era arrivata con il cuore che le spaccava il petto ad ogni battito, e quando lo vide provò ogni emozione possibile, poi si sedette incollandosi al suo fianco e gli afferrò una mano, lo guardò negli occhi e poi strinse, Fabio sentì la stretta e la condivise, non era la prima volta che si paralvano senza dire una parola, ma mai prima il silenzio aveva detto cose così importanti.
In poco tempo, la panchina fu solo uno dei luoghi, di certo il più importante, scolpito nei loro cuori, ma Fabio e Sarà avevano pian piano desiderato di più, così l'auto di Fabio era diventato presto il luogo che poteva donar loro un desiderio di intimità, le prime volte era solo una panchina più confortevole e silenziosa, ma dolcemente si erano riscoperti amanti innamorati, così le mani avevano preso coraggio, le bocche avevano smesso di parlare diventando lunghi abbracci e baci travolgenti, la loro passione aveva un solo unico nemico, la paura di essere scoperti, essere scoperti avrebbe potuto significare la fine di tutto, ma anche l'inizio di tutto, ed era impossibile riuscire a gestire quest'ondata emotiva senza finire nella confusione.
Si stavano vivendo, si stavano amando, e si stavano scopando, ma ciò che trasformava in una alchimia senza paragoni tutto questo, era l'impossibilità di dividere o separare queste loro azioni, perchè ogni momento vissuto insieme, ogni istante conteneva tutte queste cose
senza poterle minimamente distinguerle, niente di tutto questo era sopravvissuto nei loro rispettivi matrimoni.
Quindi cos'erano diventati?  l'alternativa alle loro reciproche mancanze?   E se così fosse realmente stato, quanto è il tempo concesso ad un surrogato emozionale? Quanto è giusto aspettarsi che duri? 
No, loro non erano questo, si, era stato difficile diventare gelosi dei rispettivi coniugi, qual'è la cosa giusta in questo caso? Sapere? Non sapere?  Immaginare?  fingere che non accada? 
Per lei la cosa giusta era ignorare l'idea che lui potesse dare ad un altra quello che aveva dato a lei, ma sopratutto per lei era indispensabile ignorare ciò che lui dava ad un altra e che lei non risciva più a vivere con suo marito, la complicità, la serenità, l'armonia, la disponibilità a condividere, quel dialogo che tutti desiderano ma che è così difficile da sostenere.
Per lui era insostenibile non sapere, perché non si poteva negare che qualcuno toccasse, baciasse, sentisse ciò che sentiva lui, queste cose accadevano, lui raccoglieva i suoi orgasmi, ed aveva il vantaggio di poterlo fare in ogni singolo momento, quindi come si sopravvive a tutto questo? Cosa puoi fare per non impazzire? Puoi, con la complicità di lei, trasformarli nel tuo porno preferito, così che attraverso la sua voce, 
si possa trasformare gelosia e invidia in un gioco erotico.
E' una perversione?  una deviazione del giusto?  Chi decide le armi giuste in una guerra di corpi e sentimenti? 
Di certo non lo decide chi legge tutto questo, potrà farsi una sua idea, potrà non condividerlo, trovarlo abberrante, ma per loro era l'unico modo che avevano per resistere, l'unico che sostituisse un silenzio consapevole, all'inzio era stato difficile, un esperimento eccitante ma a tratti disastroso, poi, piano, insieme, avevano creato il loro equilibrio, la loro dimensione, perchè lei era il suo angelo, la sua complice, la sua troia, e la sua regina.
All'inizio avevano cercato di limitare l'uso dei cellulari, dandosi appuntamento sul tardi la sera, per una lunga buona notte, poi era diventato un momento di scambio intimo, lui ne aveva più bisogno di lei, lei non si era mai tirata indietro nel comprendere il suo mondo, e lui si era innamorato anche di questo, della sua incredibile predisposizione al dialogo ed alla comprensione, lei era un diesel del pensiero razionale, ma non lasciava mai nulla di incompreso, e quando non capiva, lo invitava al chiarimento, come dovrebbero fare due che si amano.
Quella sera concordarono il loro incontro della mattina seguente, lui la sfidò sorridendo, " domani ti voglio leggera ", ma Sara non è una donna che puoi sfidare e poi passarla liscia.
Non sarebbe mai andata in giro senza reggiseno, i suoi erano capezzoli che avrebbero attirato l'attenzione dei santi, sempre stati una sua croce e delizia, ma oggi non indossava nulla sotto una camicetta leggera, sapeva che lui non poteva toccarla, e sapeva che lui ne aveva comunque desiderio, ma desiderava che si concentrasse solo sui suoi seni, del resto era stato lui a farle conoscere quel piacere, prima di allora erano stati un mezzo utile al raggiungimento del piacere, ma da ottobre erano diventati loro stessi un piacere del tutto nuovo e particolare, voleva che lui facesse l'amore con il suo seno.
fermò l'auto, si poteva definire questo il loro posto, non uno dei loro posti, ma il primo in cui si erano rivisti dopo tantissimo tempo, la giornata era calda, scesero dall'auto per spostare i sedili anteriori in avanti ed avere più posto dietro, poi si incontrarono in piedi, e si abbracciarono, l'abbraccio non era solo la chiave che accendeva il loro desiderio, era una necessità che ricordava ad entrambi ( sta accadendo davvero, è tutto reale )
STRINGERSI è per loro il modo di saltar fuori dalla vita di tutti i giorni per tuffarsi in un tempo e luogo solo e soltanto loro, forse nemmeno i loro baci sono all'altezza di quel desiderio di stringersi, è un momento pieno di sacralità, e contemporaneamente il preludio al loro darsi piacere
si strinsero, poi immersero gli sguardi, dio se si guardavano quei due, si guardavano quanto amavano parlarsi, all'inizio entrambi avevano paura di essere fraintesi, non avevano mai nascosto il reciproco desiderio, ma ora avevano raggiunto quel punto nel quale potevano dirsi ( non ho solo voglia di te.... voglio sbatterti ed essere sbattuta....voglio darti e prendermi tutto il piacere del mondo e voglio che sia solo con te )
eppure avevano vissuto momenti in cui le parole i gesti erano stati forieri di disagio, di incomprensioni, ma quello che aveva fatto la differenza tra loro era stato il dialogo, la capacità unica di spaccarsi il petto e mostrarsi uno con l'altra, si erano morsi, si erano schiaffeggiati, ma tutte le volte avevano finito per amarsi
ed ora lui sentiva il suo seno schiacciarsi sul petto, gli occhi divennero sorrisi e i sorrisi bocche, poi le bocche divennero lingue e da quel momento tutto poteva accadere
anche i baci avevano vissuto una loro ascesa, lei amava baciare, avrebbe potuto passare l'intera mattinata a farlo, perchè lei baciava con tutto il corpo, lui all'inizio non la baciava con la stessa complicità, e lei si chiedeva il perchè....lui stava imparando, era così straordinario quel suo modo di usare tutto il corpo, che lui ne era rimasto folgorato.
si godeva le sue labbra, la sua lingua, e quel buon sapore che aveva, ma era il suo corpo a dargli i brividi maggiori, lei non riusciva a star ferma, doveva muoversi, lui pensava che durante un bacio lei vibrasse, come se seguisse il flusso del proprio desiderio, non si era mai sentito così, lei non lo baciava, lei baciava entrambi e lo faceva sentire una cosa sola, è così che si sentono due anime quando condividono un solo corpo, si è così.

Il tempo perso 2° parte ( racconto ) testo di Raccontostorie
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