Magari un'equazione

Se potessi vivere come tra i numeri sapendo che se prendo A e lo aggiungo a B avrò C che è esattamente il risultato che volevo sarebbe facile e avrei il segreto della vita. Invece mi ritrovo a vagare svogliata tra un giorno e l'altro cercando di trovare un senso a tutto questo rumore confuso che mi avvolge in una stretta insopportabile mentre la voglia di libertà sta cercando di portarmi su in un posto che non esiste...o che non ho il coraggio di vedere.
Che strani gli esseri umani che da piccoli riescono a contenere così tanti sogni mentre da grandi non riescono a trattenere altro che il vuoto; e tutto quel colore e quella magia che pensavi fosse la vita non è altro che un eco assordante in un magazzino scuro e umido di lacrime. Basterebbe trovare l'equazione giusta per risolvere il divario tra perdersi e perdere per riuscire a contenere il bello che si abbandona col vivere una vita che non vuoi. Ma rispondi a una domanda: come è la vita che vorresti? E perdonami ma ne ho un'altra ancora: perché non ce l'hai? Guarda qui in questo specchio, tutto qui il problema, è l'immagine di un grumo di paure e di scuse, il riflesso spento di un metallo prezioso ossidato.
Io intanto continuo a girovagare tra tutti questi numeri cercando un significato che non c'è e mi perdo il risultato che ho già in tasca: che vivere non ha senso se non quello che dai tu.