I soliti sonetti - Elisabettiano

scritto da Ircam Nicodemo
Scritto 19 giorni fa • Pubblicato 16 giorni fa • Revisionato 16 giorni fa
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Autore del testo Ircam Nicodemo
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[...]nec pantheram quam sequimur adinvenimus, ut ipsam reperire possimus rationabilius investigemus de illa ut, solerti studio, redolentem ubique et necubi apparentem nostris penitus irretiamus tenticulis. [Dante, De vulgaris eloquentia Libro I]
- Nota dell'autore Ircam Nicodemo

Testo: I soliti sonetti - Elisabettiano
di Ircam Nicodemo

  "sanza sperar pertugio o elitropia"
                           [Inferno, XXVI v. 93]

Cosa posso io inaridita parola,
voce spezzata nel buio di un muto
agire, cosa posso, se più acuto
l’orrore mi si insinua nella gola

e sillaba per sillaba mi spegne:
tenero fuoco fui che nutre tiepida
esistenza; occhio che scavalca siepi.
Pantera di profumate insegne

che s’aggira smarrita in terre gelide
di storia, divenendo urlo d’inchiostro.
E ora solo macerie vedo e mostro:
non più sguardo che ricomponga cieli.

Nell'ombra della forma mi rifugio:
pietra elitropia, sperato pertugio.

I soliti sonetti - Elisabettiano testo di Ircam Nicodemo
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