Non Ho Più Parole

Io non ho più parole
per tutto questo più il tuo silenzio
che mi rincorre sui giri di scale
come un passo sconosciuto
finché termina lontano
sbattendosi dietro una porta
con un tonfo nel cuore di paura disperata.
E non ho più parole
sulla volontà che ci divide
sul fare e disfare
quest'uomo quasi vero
disperso nel suo caffè del mattino
come un occhio stanco
fra le righe fitte d'un giornale.
E non ho parole
su questo nostro andare
uno accanto all'altro
come dischi d'abrasivo
lasciando sempre più fra noi
i nostri cocci in polvere,
del nostro amore amicizia
e di ciò che eravamo un tempo
quando le parole dolci
non erano armi o utensili appuntiti.
E non ho parole
per i miei perché,
su cosa ogni giorno ci abbandona
prendendosela ora con me ora con te
con un tornare di motivi
soliti da quando ci siamo accorti
che era assente da un bel mattino
quel sottofondo di supporto
che mai avevamo investigato.
E io non ho più parole
neanche oggi come ieri
o forse prima, dall'inizio,
dal mio pensiero di numeri
fatto di rotaie, binari e traversine
dove gira come un fantasma
qualche sentimento disordinato.
E proprio più non ne ho adesso di parole.
Una volta forse qualcuna ce n'era
che ti portavo a letto il mattino
con il vassoio della colazione
ma al primo incrocio
me l'hai portata via senza pietà
lasciandomi quel che sono,
disperso nel giorno
affogato nel mio bicchiere d'aspirina
con la confusione effervescente
del mio caos quotidiano.