attendo l’inverno. il giorno breve,
l’ombra lunga e scura, la neve greve,
la pioggia che batte, il tuono che desta.
odor di terra su queste colline,
a volte misto a sapore di mare,
se le cime alte si copron di neve.
attendo ancora l’inverno che mi abbraccia,
che mi tocca, che accende la memoria,
danzano agili a tergo le stagioni.
ora i miei occhi sono di un bambino,
di color chiaro, vivo, luminoso,
di quella vampa che or mi pare spenta.
mi sovvengono, mio padre, mia madre,
ma non so rivederli. Perdonate,
o tutti Voi, non riesco a ricordarVi.
attendo, e pure l’inverno mi attende
nel giorno del mio primo compleanno.
passato ho già la mia primavera.
così ricca di colori e cose nuove,
di grandi sogni, che qual mari ignoti,
si facean solcare in acque chete.
poi l’estate sì piena e vigorosa,
il sole fulgeva di fiamma gialla,
con albedo che abbagliava i sensi.
per poi cozzare contro il mare al vespro,
tra scintille che nell'ora fuggita,
divenian lumi a guidar sogni arditi.
i miei sentimenti qual schiumose onde,
si polverizzavano in stille d'acqua,
per ricadervi dimenticate.
poi ancora colli ambrati dall'autunno,
il sole smunto stenta al mattino,
a risalir la china dalla sera.
attendo, e l’inverno mi attende:
il mio primo compleanno io attendo,
mi han detto: si vive un anno solo.
quattro stagioni valgon ben una vita,
qual effimere che dall'alba al tramonto,
s'accontentan di vivere un sol giorno,
io attendo.
Attendo l’inverno. testo di Oldman61