Contenuti per adulti
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A passi spediti verso la stazione:
un'occhiata distratta all'orologio mentre il cuore insegue il filo dei ricordi
Ritorno al batticuore dei 18 anni mentre il treno mi consegnava alla stazione e alle braccia del mio amato
Il cartoccio di patatine comprate di sera al chiosco e il lusso dei nostri occhi innamorati
I fine settimana che orologi dispettosi acceleravano finendoli subito e poi le corse in auto per arrivare ai binari prima del fischio di partenza, abbracciati nel letto fino all'ultimo attimo per poi catapultarci nel traffico centrale della domenica pomeriggio….pazzi di vita e di noi
Un saluto inevitabilmente affrettato e poi gli occhi persi dietro al vetro di uno scompartimento affollato, con l'euforia della giovinezza già stemperata nella nostalgia della distanza
Ritorno a qualche anno dopo, quando papà pur poco avvezzo ai viaggi, si improvvisò turista di un giorno e arrivò in treno, un viaggio coraggioso solo per nostalgia della sua bambina giovane sposa e per il piacere di un pranzo insieme nella città sconosciuta
Ritorno ai trent'anni e al piccolo bambino che il nonno portava in stazione a vedere i treni…”quelli che la mamma prendeva sempre per andare dal papà e che poi ha iniziato a prendere per tornare dai nonni”
Ritorno a quel giorno in cui trovammo in soffitta il trenino in scatola e giocammo un intero pomeriggio davanti al camino coniugi tornati bimbi che fanno ciuuuf ciuuuf
Ritorno a quella festa della mamma in cui ho viaggiato con un mazzolino di roselline fra le mani impaziente di arrivare a sorpresa dalla donna speciale della mia vita
Ritorno ai giorni complicati in cui il tempo che scorre sembrava più implacabile e , già vedova, portavo un abbraccio e un po' di compagnia mentre la mamma curvava le spalle e il papà tornava fanciullo
Ritorno all'autunno dopo ,custodita da mio figlio in un pellegrinaggio di fede e amore verso un labirinto francese in cui tornare a incontrarmi
Io e lui seduti accanto in una carrozza azzurra su rotaie stavolta sconosciute
Ritorno a quel giorno in cui la pancia mi ordinò di partire incurante dell'ora e del buio e non c'era nemmeno modo di fare la valigia ma arrivai in tempo per stringere la mano al mio papi, per abbracciarlo e tenergliela stretta stretta…
E .... ritorno al presente
Eccomi che ancora corro verso la stazione, pendolare fra due città parto madre e torno figlia, poi viceversa
A casa i miei giovani uomini
Altra casa la mia fragile mamma
Il cuore che viaggia sui binari e ogni tanto, dai finestrini, raggiunge persino le stelle