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De straccetti le vesto,
ce scrivo la carne fresca
so' macellaio,
ho le tasche sozze
piene de avanzi de vitelli
...volete gradì?
Ma vuoi mettere le mie co' le vostre?
Le mie non sono manzi né manze.
I miei so' granelli.
Lassatele perdere,
voi che siete dal palato fino.
Non so’ de filetto,
le mie carni so' ribelli versi,
mucche pazze
e interiora de budella.
Le mie poesiole se magnano
con le mani.
Mica ce poi fà i concorsi de bellezza... So stracci d’ anima,
carne pè poverelli.
Percio Principessì,
posa sta forchetta,
e tu Re non te lagnà
s’ er grasso cola,
te devi sporcà se Vò
( magnà o capì)
la mia poesia.
È carne che puzza d’ omo
non profuma de versi
o de Versace,
che de Versace io ci ho solo
gli slippe,
l’ho comprate a Porte Portese,
dice che erano d’ un barone.
Fesso a chi ce crede.
Però sò belle, sà?
..fanno figura.
E tu che mutande porti?
Tieni più a 'e mutande
o alla carne che ce sta sotto?