I ricordi del Becchino. Dorina

scritto da Dragollone
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E' arrivata la primavera.
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Testo: I ricordi del Becchino. Dorina
di Dragollone

Da poco è iniziata la primavera, la stagione che celebra la rinascita e la vita. Bisognerebbe avvisare la morte. Sono giorni che mulina come una folle la sua falce. Non ho un momento di respiro.
Mi trovo in un piccolo obitorio di campagna e sto vestendo una signora toccata dalla morte mentre stava preparando la cena. E’ una vestizione tranquilla. I suoi abiti sprigionano una leggera fragranza di borotalco. Quel profumo mi riporta alla mente ricordi d’infanzia. Rivedo mia nonna prepararsi per recarsi alla messa domenicale e con la sua stessa attenzione mi occupo di preparare la salma di Dorina. Finito il lavoro, aspetto i parenti all’esterno dell’obitorio.
Davanti alla porta c’è una siepe d’alloro. Tra i suoi rami si rincorrono alcuni merli. Li guardo, ripensando alla signora che ho appena finito di sistemare nella cassa. All'improvviso un fulmine scuro scendere dal cielo e si conficca nella siepe. I merli come schegge di una granata schizzano da ogni parte. Ma che cosa è successo? Tra i rami della siepe si fa strada un falco. Negli artigli stringe il corpo di un merlo. Il falco mi fissa, poi spicca il volo verso il cielo che si sta preparando ad accogliere la notte.
Sta rinfrescando, ritorno dentro. Fisso Dorina alla ricerca di alcuni particolari da sistemare. Le luci delle lampade del catafalco danzano sul suo volto. Era, ed è una bella signora.
I ricordi del Becchino. Dorina testo di Dragollone
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