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Quando si è consapevoli di quello che ci piace…
25 febbraio 2025
In modo confuso, mi muovo da che ricordo attraverso i meandri di un nucleo che ogni tanto sento di sfiorare e ogni tanto rigetto, vergognandomene. In questo nucleo si parla di talenti e passioni, strettamente collegati.
Eppure poi non mi ci addentro appieno.
Sono nel caos.
Non posso dire di non essermi occupata di ciò che mi piace. Eppure ad oggi ancora mi sento da dentro quell’insoddisfazione che dice: muoviti, è tardi, fai quello che ti piace!
Io faccio quello che mi piace, amo avere un lavoro di addetta mensa, me lo sono veramente guadagnata! Dopo anni di non lavoro, quando mi si è ripresentata l’occasione ci ho messo anime corpo. E poi ce l’ho fatta, contratto a tempo indeterminato.
Erano anni che volevo uno stipendio e una mansione sociale alla quale appoggiarmi, un conforto. Appartengo a qualcosa, un meccanismo, io appartengo a quello che merito di appartenere. La società.
E… e poi?
Ecco che sobbalzo, sento che oltre al lavoro ho bisogno di qualcos’altro, ma ho già tutto!
Ho una famiglia che mi sono sudata, e amo la mia famiglia, volevo i figli e sono arrivati. Volevo una casa piena e non vuota come appena sposata, ed ora ce l’ho, è piena di cose da fare e di oggetti. Quante cose da fare e quanti oggetti!
Quanti impegni, tutto prodotto da quello che mi piace.
Quindi?
Non sono qui per dire che sono vittima di me stessa, no… scrivo per cercare il sentiero che mi porti a sentirmi veramente me stessa. Molto difficile.
Ehm, eppure più ci provo e più mi ci avvicino a quel nucleo. Nucleo? Sì questo nucleo, quello che sa tutto di me, connesso sì e con tutto, proprio tutto.
Nucleo perché scappo da te?
Chi sono io?
Io sono esattamente quello che vedo, quello che faccio, quello che mi piace, quello da cui scappo...
Mi piace!, sì che mi piace quello che sto intraprendendo in questi giorni, affronto un nuovo impegno, occuparmi di quella passione che è la musica, per anni le ho fatto il filo senza mai combinarci più di tanto, anzi forse ci ho combinato tanto, ma non quello che vorrei, che vorrei tanto fare musica.
Fare una musica naturalmente fatta per me e io per lei. Vorrei conoscerla a tal punto che a richiesta mi esca dalle dita, io strumento.
Cos’è che sto rincorrendo?
Boh non so, piano piano questo non sapere mi guida.
E allora?, ci provo a suonare?
Macché, mi ritrovo a scantonare questa passione anche questa mattina e ad un certo momento ecco che piove a dirotto.
Com’è che se mi piace così tanto non faccio?
E mi ritrovo ora a divulgare dentro me sperando che interessi a qualcuno queste parole, ti è mai capitato?
Mollare qualcosa a cui tieni per il solito tran tran?
Vorrei tanto, sì, lo vorrei tanto acquistare quella dimestichezza misteriosa che hanno taluni, così dotati di costanza.
Lo vorrei.
E allora, perché non faccio?
Ora
Facciamo così…
Basta con le parole, basta con i pensieri, adesso i fatti.
Pac