zanzara

Vorrei essere una zanzara.
Non un’ape o una farfalla, ma una zanzara.
Vorrei essere il perché delle tue notti insonni,
quel rovello che non risparmia nemmeno il più esausto dei lavoratori.
Vorrei essere quel pesante senso di colpa che ti divora lentamente,
dal quale pensi di esserti liberato
ma che incessantemente ritorna sulla battigia.
Vorrei essere una zanzara per potermi nutrire di te tutte quelle volte in cui mi sento vuota, sconfitta, delusa.
Vorrei tanto rubare piccole gocce del tuo animo per potermi sentire una persona migliore.
E poi conservarlo avidamente,
imprimerlo nella mia pelle e nelle ossa fino a farlo diventare una parte di me.
Vorrei essere una zanzara per poterti guardare tutte le notti mentre dormi,
per poggiarmi sul tuo braccio e trovare un po’ di quiete,
sollevarmi e abbassarmi dolcemente al ritmo dei tuoi battiti.
Vorrei essere una zanzara per svolazzarti intorno in modo che tu non ti dimentichi di me.
Ma basta solo una tua mossa azzardata,
un movimento brusco, fulmineo,
che io mi ritrovo lì,
sulla tua mano,
un miscuglio indefinito di interiora e cuore,
per potermi sentire,
finalmente,
in pace.