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Vorrei mi dedicassi le parole che non so dire,
quelle che mi rimangono sotto il cuscino, tutta la notte,
quelle dei sogni che scordo al mattino.
Vorrei fossi ancora l'ultimo squillo prima di coricarmi,
il parcheggio perfetto dopo la mia ultima corsa,
il gatto che spunta dietro al cespuglio, prima del portone,
che mi sorprende ad accarezzarlo, quando dovrei solo rientrare a casa,
a colmare la lista di cose che devo fare.
Vorrei fossi l'ennesima scusa per rimandare tutto a dopo,
o quella per far tutto subito, solo per poterti raggiungere.
Vorrei ci fosse uno specifico mezzo per trovarti,
le sembianze di una macchina ma che non sia la mia,
perchè il solo pensiero di mettermi bene in un paio di strisce
sapendo che poi ti dovrò lasciare, mi intristisce.
Vorrei prendere un aereo, e figurarti lì a destinazione, ad aspettarmi,
anche se non sai nulla di me, che forma abbiano i miei occhi,
e io non so di te se abbiamo la stessa cultura,
se divoriamo i libri al posto dei pasti.
Vorrei vorrei, tutto e niente, sfiorarti con le dita,
come fossi una fantasia, per poi rendermi conto che sei vero,
almeno quanto il felino striato che mi aspetta al portone.
Forse sei proprio tu, ma in una forma diversa,
forse mi stai avvertendo che tra poco ci vedremo,
senza che io debba spostare la macchina, senza che io debba mai più abbandonarti.
O forse, in ogni caso, non posso "abbandonarti",
perchè non ti ho mai veramente avuto.