Al calar della bufera

scritto da Virgilio Alighieri
Scritto 3 anni fa • Pubblicato 3 anni fa • Revisionato 3 anni fa
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Autore del testo Virgilio Alighieri

Testo: Al calar della bufera
di Virgilio Alighieri

 

Come un battito

è veloce la pioggia,

e con lei del vento

l’ira, che forte viaggia

e i possenti fusti

colpisce e tira.



Ed il cielo tuona

come uno sparo,

e lacrima violento

Su l’olmo raro,

lacrima sul pino

irto e dritto,

lacrima su l’olivo,

divino.

Ed un vento fitto

sbatte con sberle infami

i poveri rami

strazianti.

La terra cruenta

s’ingozza di piogge 

abbondanti, e violenta

le sputa

per tentar il grido,

pur muta.



Poi, di scatto, lo scroscio

si fa schiocchi, e si spegne.

Risorge, si fa schiocchi,

si spegne.

Intanto si leva

l’odor di bagnato,

l'odore del prato

che solleva agiato

la mente.

E si leva il suon

d’uccelli, si leva il verso

dei rossi fringuelli

da un esile bosso,

si leva il suon del pettirosso,

distinto e bello,

si leva il suon del merlo

che quieto salticchïa al suolo,

ed ultimo s’ode l’usignolo,

che col canto solo

dall’animo solleva i

fardelli.



E ritorna il pianto;

ora s’è fatto dolce

e con lievi gocce

il campo decora

d’incanto.

Or il vento sfiora

le serene foglie

e i rami calmi

dalla presa toglie.

Si sente l’odore

azzurro d’erba spagna

che lieto accompagna

il furbo pensiero

nel puro silenzio.



D’improvviso, il nero

fischio del treno

riporta nel reame del vero.

In men d’un baleno

fa svanir il bello,

e con il chiasso infame,

son come

veleno.

Al calar della bufera testo di Virgilio Alighieri
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