Contenuti per adulti
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Le imponenti foglie estive,
al ronzio del crepuscolo,
parvero subito
serpenti a sonagli.
Da lì sù
la prospettiva
della mia esistenza
sembrava scrosciare
lenta
in un sibillino sibilare,
al petto,
il quale, velato e
nascosto in un anfratto
del mio più volontario ignorato sentire,
palpitava un ritmo di ormai antica
sillabata solitudine.
Qual sentor di morte.
L’impossibilitato amore,
affondava i canini affilati
tra le vene di quel ritmo ormai fioco,
che irrorava sangue dal sapore
stantio.
Veleno furon dunque gli occhi,
di quell’oltremare profondo,
che mancarono al cospetto
di una vita che aveva
nulla pretesa,
se non quella di cercar
il più veloce antidoto
all’eterna morte lenta
dell’ormai inanimato cuore.