Ghigni travestiti da sorrisi
Ho amato per quarantacinque anni,
non per debolezza,
ma con la forza di chi sa aspettare
il momento esatto,
in cui la verità
non può più essere negata.
Tu,
ghigno travestito da sorriso,
hai danzato tra bugie e moine,
svalutando con grazia velenosa,
offrendo carezze solo per salvare
la tua immagine riflessa,
in specchi che non ti appartengono.
Hai tradito non per desiderio,
ma per fame di conferme,
perché dentro non c’era nulla
che potesse bastarti.
E allora hai rubato,
hai comprato,
hai cercato fuori
ciò che non hai mai voluto trovare dentro.
Lo sguardo di chi non sa amare
nelle sue prede,
vede solo sagome.
Non volti,
non anime,
solo figure da consumare
per placare la noia
che ti abita come un deserto.
Ma il vuoto non si colma
con nuove prede.
Il mondo per te è grigio,
le persone sono intercambiabili,
la pace un miraggio
che non ti appartiene.
Io, ho atteso.
Ho raccolto prove,
non per vendetta,
ma per non passare da pazza
davanti al tuo ennesimo
“NO, NON È VERO .”
Tu non sei cambiato.
Hai solo spostato l’attenzione,
come si sposta un vaso
per nascondere la crepa.
Il cambiamento nasce dal disgusto
per ciò che si è fatto,
dal dolore vero
per la sofferenza causata.
Ma tu non lo conosci.
Tu non lo vuoi.
Ho avuto pazienza, si,
una pazienza che non era resa,
ma attesa vigile, consapevole.
Ho saputo aspettare non per paura,
ma per far emergere la forza del mio essere:
onesta,
sincera,
affidabile.
E da qui ricomincio.
Ghigni travestiti da sorrisi testo di Bella